Per comprendere le condizioni politiche, sociali ed economiche che hanno reso possibile una certa libertà di movimento nella prima Europa moderna, è necessario abbandonare l'idea di una sovranità statale che si esprime attraverso il controllo dei confini e del territorio, nozione relativamente recente nella cultura giuridica occidentale. Nella prima Europa moderna i confini esterni erano porosi e i sistemi di sorveglianza erano organizzati in una pluralità di giurisdizioni e rispondevano a logiche e interessi molteplici. Questo articolo si concentra su Torino, la capitale degli Stati sabaudi, dove i confini erano definiti dal controllo di istituzioni urbane responsabili della polizia della città, come il Vicariato. Per osservare il processo di definizione di queste frontiere, ho scelto di utilizzare una prospettiva emica, attenta al punto di vista degli attori. Questo contributo è interessato alle strategie adottate da un gruppo di persone soggette ad alta mobilità - i lavoratori edili - di fronte alle frontiere interne. Questo approccio ci permette di considerare la sostanza “relazionale” del confine, la sua natura multipla e mutevole.
Communities beyond borders. Labour and circulations from Alpine regions in 18th Century
Nicoletta RollaFirst
2021-01-01
Abstract
Per comprendere le condizioni politiche, sociali ed economiche che hanno reso possibile una certa libertà di movimento nella prima Europa moderna, è necessario abbandonare l'idea di una sovranità statale che si esprime attraverso il controllo dei confini e del territorio, nozione relativamente recente nella cultura giuridica occidentale. Nella prima Europa moderna i confini esterni erano porosi e i sistemi di sorveglianza erano organizzati in una pluralità di giurisdizioni e rispondevano a logiche e interessi molteplici. Questo articolo si concentra su Torino, la capitale degli Stati sabaudi, dove i confini erano definiti dal controllo di istituzioni urbane responsabili della polizia della città, come il Vicariato. Per osservare il processo di definizione di queste frontiere, ho scelto di utilizzare una prospettiva emica, attenta al punto di vista degli attori. Questo contributo è interessato alle strategie adottate da un gruppo di persone soggette ad alta mobilità - i lavoratori edili - di fronte alle frontiere interne. Questo approccio ci permette di considerare la sostanza “relazionale” del confine, la sua natura multipla e mutevole.| File | Dimensione | Formato | |
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