Prefazione a cura di Antonio Auricchio (Presidente ANVUR). Oggi, più che mai, la ricerca scientifica si atteggia come essenziale nei processi di sviluppo economico e sociale, di affermazione e valorizzazione del pensiero critico e soprattutto di promozione dei valori fondanti del vivere comune. Proprio perché stimolo e agente fondamentale del progresso materiale, sociale e personale umano, essa non può essere intesa e percepita come un recinto chiuso in cui pochi vati si confrontano e discutono tra loro. La conoscenza va invece percepita e intesa come bene pubblico fondamentale, dovendo la comunità scientifica confrontarsi costantemente con istituzioni e società, offrendo i risultati delle indagini scientifiche in modo che possano circolare ed essere adoperati nell’interesse delle generazioni attuali e future. Operando nel pieno rispetto dei più alti valori che informano e ispirano la ricerca (integrità, equità, inclusività e apertura), la comunità scientifica appare pienamente consapevole del proprio ruolo e al contempo dell’esigenza di un dialogo costante con la politica intesa nel senso più alto di prendersi cura degli interessi della comunità per affrontare le sfide senza precedenti del nostro tempo (pandemia, crisi climatica e sostenibilità ambientale, inverno demografico di alcune aree del mondo, flussi migratori, ecc.). Nonostante l’attuale stagione sia definita quella della conoscenza, grande è la diffusione di fake news imperversando modelli comunicativi lontani dal metodo scientifico (società della disinformazione) che, come è noto, è fondato sull’osservazione, sullo studio e sull’analisi (metodo sperimentale). D’altronde, scienza, politica e società dialogano poco e male tra loro, restando ancora profonda la sfiducia nei confronti della prima anche per il linguaggio tecnico e talvolta incomprensibile. È quindi essenziale ristabilire la centralità della scienza e il suo ruolo fondamentale nel promuovere il benessere e materiale utile per lo studio e i tuoi compiti nella consapevolezza della centralità del confronto e dell’impegno delle istituzioni pubbliche e di quelle private (imprese, famiglie, corpi intermedi). Pur avvertendo la propria responsabilità, il mondo scientifico deve ritrovare la piena consapevolezza dei contenuti sociali della propria azione e impegnarsi nel ricostruire una virtuosa alleanza con cittadini e enti pubblici e privati. Il volume che qui si presenta rappresenta un tentativo concreto di ricostruire tale alleanza, stimolando un confronto costante, aperto e costruttivo. Non a caso intitolato “Manifesto della Scienza”, esso è promosso e realizzato attraverso il grande lavoro, dell’Italian Scientists Association (ISA), un’Associazione libera di Top Scientists (rientranti tra il miglior 2% della graduatoria mondiale elaborata dalla Stanford University, U.S.A., e di Ordinari delle Università Italiane che superano le “soglie” da Commissario dell’Abilitazione Scientifica Nazionale) che si compone di più di cinquecento soci. Attraverso una struttura articolata in capitoli tematici, il testo si propone come una guida per istituzioni, cittadini e politici. L’obiettivo è tradurre i principi scientifici in azioni concrete per affrontare le sfide globali più ardue: dalle malattie alla crisi climatica, dalla transizione energetica alla gestione dei flussi migratori. Con il rigore della ricerca scientifica e la forza della condivisione e della cooperazione, si intende proporre un modello di dialogo tra scienza, politica e società in cui la conoscenza sia il fondamento di scelte responsabili e sostenibili La visione proposta si concentra su un approccio integrato e multidisciplinare, in cui la scienza, nell’affermare la propria autonomia e al contempo avvertire il proprio dovere di restituzione nei confronti dell’intera società, diventa il motore di una trasformazione sociale ed economica, proponendo idee, soluzioni e linee guida per navigare con consapevolezza verso il futuro.
L’integrazione sinergica tra i sistemi di contabilità pubblica e i processi di gestione: dal modello teorico all’evidenza empirica.
MASSIMO POLLIFRONI
First
Membro del Collaboration Group
2025-01-01
Abstract
Prefazione a cura di Antonio Auricchio (Presidente ANVUR). Oggi, più che mai, la ricerca scientifica si atteggia come essenziale nei processi di sviluppo economico e sociale, di affermazione e valorizzazione del pensiero critico e soprattutto di promozione dei valori fondanti del vivere comune. Proprio perché stimolo e agente fondamentale del progresso materiale, sociale e personale umano, essa non può essere intesa e percepita come un recinto chiuso in cui pochi vati si confrontano e discutono tra loro. La conoscenza va invece percepita e intesa come bene pubblico fondamentale, dovendo la comunità scientifica confrontarsi costantemente con istituzioni e società, offrendo i risultati delle indagini scientifiche in modo che possano circolare ed essere adoperati nell’interesse delle generazioni attuali e future. Operando nel pieno rispetto dei più alti valori che informano e ispirano la ricerca (integrità, equità, inclusività e apertura), la comunità scientifica appare pienamente consapevole del proprio ruolo e al contempo dell’esigenza di un dialogo costante con la politica intesa nel senso più alto di prendersi cura degli interessi della comunità per affrontare le sfide senza precedenti del nostro tempo (pandemia, crisi climatica e sostenibilità ambientale, inverno demografico di alcune aree del mondo, flussi migratori, ecc.). Nonostante l’attuale stagione sia definita quella della conoscenza, grande è la diffusione di fake news imperversando modelli comunicativi lontani dal metodo scientifico (società della disinformazione) che, come è noto, è fondato sull’osservazione, sullo studio e sull’analisi (metodo sperimentale). D’altronde, scienza, politica e società dialogano poco e male tra loro, restando ancora profonda la sfiducia nei confronti della prima anche per il linguaggio tecnico e talvolta incomprensibile. È quindi essenziale ristabilire la centralità della scienza e il suo ruolo fondamentale nel promuovere il benessere e materiale utile per lo studio e i tuoi compiti nella consapevolezza della centralità del confronto e dell’impegno delle istituzioni pubbliche e di quelle private (imprese, famiglie, corpi intermedi). Pur avvertendo la propria responsabilità, il mondo scientifico deve ritrovare la piena consapevolezza dei contenuti sociali della propria azione e impegnarsi nel ricostruire una virtuosa alleanza con cittadini e enti pubblici e privati. Il volume che qui si presenta rappresenta un tentativo concreto di ricostruire tale alleanza, stimolando un confronto costante, aperto e costruttivo. Non a caso intitolato “Manifesto della Scienza”, esso è promosso e realizzato attraverso il grande lavoro, dell’Italian Scientists Association (ISA), un’Associazione libera di Top Scientists (rientranti tra il miglior 2% della graduatoria mondiale elaborata dalla Stanford University, U.S.A., e di Ordinari delle Università Italiane che superano le “soglie” da Commissario dell’Abilitazione Scientifica Nazionale) che si compone di più di cinquecento soci. Attraverso una struttura articolata in capitoli tematici, il testo si propone come una guida per istituzioni, cittadini e politici. L’obiettivo è tradurre i principi scientifici in azioni concrete per affrontare le sfide globali più ardue: dalle malattie alla crisi climatica, dalla transizione energetica alla gestione dei flussi migratori. Con il rigore della ricerca scientifica e la forza della condivisione e della cooperazione, si intende proporre un modello di dialogo tra scienza, politica e società in cui la conoscenza sia il fondamento di scelte responsabili e sostenibili La visione proposta si concentra su un approccio integrato e multidisciplinare, in cui la scienza, nell’affermare la propria autonomia e al contempo avvertire il proprio dovere di restituzione nei confronti dell’intera società, diventa il motore di una trasformazione sociale ed economica, proponendo idee, soluzioni e linee guida per navigare con consapevolezza verso il futuro.| File | Dimensione | Formato | |
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