This paper analyzes and re-evaluates the archaeological and historical data related to the ancient city of Hatra, in northern Mesopotamia (2nd–3rd century CE), considering recent architectural studies and approaches focusing primarily on the concepts of nature-based solutions, resilience, and environmental adaptability. This comparative and dialogic approach, which can also be applied to other ancient sites, demonstrates how certain categories within the lexicon of urban layout and architectural design have deep historical roots, extending through traditional or vernacular architecture and converging with archaeology. At the same time, recent architectural and ethnoarchaeological studies, particularly those related to environmental adaptation and strategies for living in climatically challenging contexts, can provide valuable tools for a deeper understanding of these ancient sites. This work, to be considered as preliminary, aims to encourage further studies following this approach and to also promote the (re)use of ancient construction techniques and methods that remain effective today, for example, in the design and development of structures and buildings for archaeological parks. In questo paper sono stati analizzati e rivalutati i dati archeologici e storici relativi alla città di Hatra, in Mesopotamia settentrionale (II-III sec. d.C.), alla luce dei recenti studi di architettura e degli approcci di questa disciplina che si concentrano principalmente sui concetti di resilienza, nature-based solutions e adattabilità ambientale. Questo approccio comparativo e dialogico, applicabile anche ad altri siti antichi, dimostra come alcune categorie appartenenti al lessico del progetto della città e delle sue architetture affondino le proprie radici in epoche lontane, attraversando l’architettura tradizionale fino a confluire nell’archeologia. Al contempo, modelli e studi recenti di architettura ed etnoarcheologia, in particolare quelli legati all’adattamento ambientale e alle strategie per abitare in contesti climaticamente difficili, possono offrire strumenti preziosi per una comprensione più approfondita degli stessi siti antichi. Questo lavoro, da considerarsi preliminare, intende stimolare nuovi studi secondo tale approccio e promuovere anche il (re)impiego di tecniche e modalità costruttive antiche, ma ancora oggi efficaci a quelli che sono gli impatti dei cambiamenti climatici, ad esempio per la progettazione e realizzazione di strutture ed edifici destinati ai parchi archeologici.
Reinterpreting Hatra: Tracing Nature-Based and Resilient Design Principles in Ancient Urban forms
Foietta
;
2025-01-01
Abstract
This paper analyzes and re-evaluates the archaeological and historical data related to the ancient city of Hatra, in northern Mesopotamia (2nd–3rd century CE), considering recent architectural studies and approaches focusing primarily on the concepts of nature-based solutions, resilience, and environmental adaptability. This comparative and dialogic approach, which can also be applied to other ancient sites, demonstrates how certain categories within the lexicon of urban layout and architectural design have deep historical roots, extending through traditional or vernacular architecture and converging with archaeology. At the same time, recent architectural and ethnoarchaeological studies, particularly those related to environmental adaptation and strategies for living in climatically challenging contexts, can provide valuable tools for a deeper understanding of these ancient sites. This work, to be considered as preliminary, aims to encourage further studies following this approach and to also promote the (re)use of ancient construction techniques and methods that remain effective today, for example, in the design and development of structures and buildings for archaeological parks. In questo paper sono stati analizzati e rivalutati i dati archeologici e storici relativi alla città di Hatra, in Mesopotamia settentrionale (II-III sec. d.C.), alla luce dei recenti studi di architettura e degli approcci di questa disciplina che si concentrano principalmente sui concetti di resilienza, nature-based solutions e adattabilità ambientale. Questo approccio comparativo e dialogico, applicabile anche ad altri siti antichi, dimostra come alcune categorie appartenenti al lessico del progetto della città e delle sue architetture affondino le proprie radici in epoche lontane, attraversando l’architettura tradizionale fino a confluire nell’archeologia. Al contempo, modelli e studi recenti di architettura ed etnoarcheologia, in particolare quelli legati all’adattamento ambientale e alle strategie per abitare in contesti climaticamente difficili, possono offrire strumenti preziosi per una comprensione più approfondita degli stessi siti antichi. Questo lavoro, da considerarsi preliminare, intende stimolare nuovi studi secondo tale approccio e promuovere anche il (re)impiego di tecniche e modalità costruttive antiche, ma ancora oggi efficaci a quelli che sono gli impatti dei cambiamenti climatici, ad esempio per la progettazione e realizzazione di strutture ed edifici destinati ai parchi archeologici.| File | Dimensione | Formato | |
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