Il contributo ricostruisce criticamente l’esperienza laboratoriale sviluppata dall'autore a partire dal 2019 nell’ambito di Scenario Festival, in collaborazione con l’Università di Bologna. Muovendo da una riflessione sul mutato statuto della critica teatrale nel contesto mediale contemporaneo, l’autore delinea un modello formativo alternativo, centrato sull’osservazione collettiva, sul pensiero dialogico e sulla responsabilità del giudizio in situazione. Il laboratorio si fonda su una pratica di analisi partecipata, che supera la logica tradizionale della scrittura valutativa e riconfigura l’atto critico come dispositivo epistemologico e politico. Il percorso si articola attorno alle finali del Premio Scenario, Scenario Periferie e Scenario Infanzia e Adolescenza, coinvolgendo studenti e studentesse in un processo di lettura delle creazioni artistiche contemporanee, spesso ancora in divenire. Tra le principali linee emerse nel tempo: l’ibridazione dei linguaggi, la centralità del corpo come vettore di senso, l’urgenza delle tematiche affrontate (marginalità, fragilità, identità, ecologia), e la risignificazione del rapporto con la memoria e con i territori. L’articolo mostra come la critica possa essere oggi ripensata come pratica situata, generativa, pedagogica: un atto di cura e di costruzione culturale condivisa, in grado di dialogare con le trasformazioni della scena e della società.
Osservare la scena al presente. Sei anni di “critica teatrale” con gli studenti
Fabio Acca
First
2025-01-01
Abstract
Il contributo ricostruisce criticamente l’esperienza laboratoriale sviluppata dall'autore a partire dal 2019 nell’ambito di Scenario Festival, in collaborazione con l’Università di Bologna. Muovendo da una riflessione sul mutato statuto della critica teatrale nel contesto mediale contemporaneo, l’autore delinea un modello formativo alternativo, centrato sull’osservazione collettiva, sul pensiero dialogico e sulla responsabilità del giudizio in situazione. Il laboratorio si fonda su una pratica di analisi partecipata, che supera la logica tradizionale della scrittura valutativa e riconfigura l’atto critico come dispositivo epistemologico e politico. Il percorso si articola attorno alle finali del Premio Scenario, Scenario Periferie e Scenario Infanzia e Adolescenza, coinvolgendo studenti e studentesse in un processo di lettura delle creazioni artistiche contemporanee, spesso ancora in divenire. Tra le principali linee emerse nel tempo: l’ibridazione dei linguaggi, la centralità del corpo come vettore di senso, l’urgenza delle tematiche affrontate (marginalità, fragilità, identità, ecologia), e la risignificazione del rapporto con la memoria e con i territori. L’articolo mostra come la critica possa essere oggi ripensata come pratica situata, generativa, pedagogica: un atto di cura e di costruzione culturale condivisa, in grado di dialogare con le trasformazioni della scena e della società.| File | Dimensione | Formato | |
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