Formazione e comunicazione sono fattori chiave nel delineare possibilità ed occasioni di scambio intra- ed inter-generazionale, perché queste ultime passano attraverso la rivalutazione dell'esperienza e della memoria, così come dell'innovazione e del futuribile. La realizzazione del dialogo rende, infatti, necessaria una prospettiva non egocentrica, la costruzione di uno spazio di interazione in cui la diversità degli orientamenti pone le basi per un arricchimento reciproco e la comprensione scaturisce dalla volontà di confronto su di un piano paritetico. Investire nell'implementazione dello scambio interpersonale impone di sperimentare assunti cognitivi, componenti strumentali e relazionali che non appartengono necessariamente alla persona. Sollecita la costruzione di un "ponte" tra vecchio e nuovo, conosciuto ed ignoto, ossia presuppone il superamento delle "barriere" del tempo e dello spazio, grazie a forme e mezzi di comunicazione tradizionali ed innovativi. Ciononostante, la diffusa tendenza ad affrontare il tema dell'educazione e della formazione, prevalentemente in termini di progetto globale delle generazioni che si affacciano al 'mondo della vita', determina il il permanere di lacune conoscitive ed interpretative evidenti circa i particolari significati ed il ruolo assunto da tali dimensioni nella senescenza. Circoscrive ritardi nell'individuazione di modalità e strumenti utili a promuovere ed a garantire l'accesso alla cultura - nelle sue molteplici espressioni - lungo tutto il corso dell'esistenza e, quindi, anche della terza e quarta età. La locuzione formazione/educazione permanente, ricorrente e rinnovata si avvia così a diventare uno slogan, omnicomprensivo ed utilizzabile pressoché per ogni problema, in qualsiasi contesto ed ambito, mentre il concreto sviluppo di opportunità viene separato dall'imprescindibile impegno quotidiano e diffuso. Coscienti di tali rischi e consapevoli che sia ormai 'finito il tempo dei pionieri' gli autori dei contributi raccolti nel volume hanno posto in essere un'articolata riflessione sul ruolo e sul contributo delle Università della Terza Età all'incontro tra persone qualificate dalla diversa appartenenza generazionale, nonché alla valorizzazione dell'agire dei seniores nel sistema educativo/formativo e sociale. I saggi hanno, altresì, dato visibilità a dinamiche che, in qualità di principi ed ideali, si pongono alla base della presenza e della progettualità dell'Unitre, ovvero a dimensioni che, ormai opportunamente sperimentate, possono diventare valori guida delle politiche di rivitalizzazione del tessuto comunitario, come del sostegno all'anziano nella riorganizzazione della quotidianità.
Il dialogo tra le generazioni. Formazione e comunicazione oltre le frontiere
CUGNO, Anna
2004-01-01
Abstract
Formazione e comunicazione sono fattori chiave nel delineare possibilità ed occasioni di scambio intra- ed inter-generazionale, perché queste ultime passano attraverso la rivalutazione dell'esperienza e della memoria, così come dell'innovazione e del futuribile. La realizzazione del dialogo rende, infatti, necessaria una prospettiva non egocentrica, la costruzione di uno spazio di interazione in cui la diversità degli orientamenti pone le basi per un arricchimento reciproco e la comprensione scaturisce dalla volontà di confronto su di un piano paritetico. Investire nell'implementazione dello scambio interpersonale impone di sperimentare assunti cognitivi, componenti strumentali e relazionali che non appartengono necessariamente alla persona. Sollecita la costruzione di un "ponte" tra vecchio e nuovo, conosciuto ed ignoto, ossia presuppone il superamento delle "barriere" del tempo e dello spazio, grazie a forme e mezzi di comunicazione tradizionali ed innovativi. Ciononostante, la diffusa tendenza ad affrontare il tema dell'educazione e della formazione, prevalentemente in termini di progetto globale delle generazioni che si affacciano al 'mondo della vita', determina il il permanere di lacune conoscitive ed interpretative evidenti circa i particolari significati ed il ruolo assunto da tali dimensioni nella senescenza. Circoscrive ritardi nell'individuazione di modalità e strumenti utili a promuovere ed a garantire l'accesso alla cultura - nelle sue molteplici espressioni - lungo tutto il corso dell'esistenza e, quindi, anche della terza e quarta età. La locuzione formazione/educazione permanente, ricorrente e rinnovata si avvia così a diventare uno slogan, omnicomprensivo ed utilizzabile pressoché per ogni problema, in qualsiasi contesto ed ambito, mentre il concreto sviluppo di opportunità viene separato dall'imprescindibile impegno quotidiano e diffuso. Coscienti di tali rischi e consapevoli che sia ormai 'finito il tempo dei pionieri' gli autori dei contributi raccolti nel volume hanno posto in essere un'articolata riflessione sul ruolo e sul contributo delle Università della Terza Età all'incontro tra persone qualificate dalla diversa appartenenza generazionale, nonché alla valorizzazione dell'agire dei seniores nel sistema educativo/formativo e sociale. I saggi hanno, altresì, dato visibilità a dinamiche che, in qualità di principi ed ideali, si pongono alla base della presenza e della progettualità dell'Unitre, ovvero a dimensioni che, ormai opportunamente sperimentate, possono diventare valori guida delle politiche di rivitalizzazione del tessuto comunitario, come del sostegno all'anziano nella riorganizzazione della quotidianità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.