Il saggio esamina Avere vent’anni (Fernando Di Leo, 1978) focalizzandosi sul legame tra erranza, libertà e desiderio femminili. A partire dalla tormentata storia distributiva del film, il saggio inquadra Avere vent'anni nel più ampio contesto mediatico italiano di fine anni Settanta, contesto in cui la violenza esercitata sui corpi delle donne risuona sia nei film di exploitation coevi, sia nella cronaca nazionale. Attraverso le figure di Tina e Lia, giovani nomadi e ribelli, il film viene interpretato come una metafora disillusa della fine di un’epoca, sia storica che cinematografica.
«We’re on a road to nowhere». Nomadismo e ribellione femminile in Avere vent’anni di Fernando Di Leo
Federica Piana
2025-01-01
Abstract
Il saggio esamina Avere vent’anni (Fernando Di Leo, 1978) focalizzandosi sul legame tra erranza, libertà e desiderio femminili. A partire dalla tormentata storia distributiva del film, il saggio inquadra Avere vent'anni nel più ampio contesto mediatico italiano di fine anni Settanta, contesto in cui la violenza esercitata sui corpi delle donne risuona sia nei film di exploitation coevi, sia nella cronaca nazionale. Attraverso le figure di Tina e Lia, giovani nomadi e ribelli, il film viene interpretato come una metafora disillusa della fine di un’epoca, sia storica che cinematografica.File in questo prodotto:
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