Tra i PIAO e i modelli 231: l'analisi del rischio si serve di indici self-tailored? L'Università come terreno di sperimentazione

L’attuale organizzazione degli strumenti di regolazione anticorruzione nella pubblica amministrazione italiana è modellata secondo un risk-based approach, ereditato dall’evoluzione regolatoria internazionale e riempito di contenuto nella pratica del mondo aziendalistico. Quello che agli enti pubblici viene di fatto richiesto in termini di compliance è un’operazione di risk assessment e di implementazione dei presidi preventivi, che non si discosta dai meccanismi di gestione del rischio nel mondo corporate. Tuttavia, se il progetto di questa nuova amministrazione handling risk appare sulla carta decisamente coerente rispetto all’obiettivo di una prevenzione dinamica, la prassi ha regalato un quadro abbastanza diverso dal proposito, con pianificazioni più “standardizzate” e meno espressive dei modelli di risk management della conformità privatistica. Il contributo si pone l’obiettivo di investigare questa discrasia e le sue ripercussioni sull’efficienza degli strumenti di controllo implementati dagli enti pubblici.