L’articolo si propone di analizzare la sentenza n. 37/2025 della Corte costituzionale, dedicata alla disciplina dei vincoli preordinati all’esproprio nella legge provinciale di Bolzano n. 9/2018. Dopo aver brevemente ricostruito in via preliminare l’evoluzione normativa dell’istituto dell’espropriazione per pubblica utilità, il contributo intende evidenziare come la fase di apposizione del vincolo costituisca un punto di raccordo essenziale tra pianificazione urbanistica ed esercizio del potere ablatorio. La riflessione si concentra quindi sulla questione sollevata dal TRGA di Bolzano circa la legittimità del termine decennale previsto dalla normativa provinciale, ritenuto in contrasto con i principi costituzionali e con la giurisprudenza che individua nel quinquennio la durata ragionevole del vincolo. L’articolo intende mettere in luce come la Corte costituzionale, pur riconoscendo l’ampia autonomia normativa delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome, abbia riaffermato il proprio orientamento consolidato, secondo cui una tale compressione del diritto dominicale non può trovare giustificazione in assenza di peculiari esigenze locali, né può superare senza indennizzo una soglia temporale che contemperi ragionevolmente le esigenze proprietarie e l’interesse pubblico.
Sulla durata del vincolo preordinato all’esproprio. Nota a Corte costituzionale, sentenza n. 37 del 2025
Fabiana Santarsiero
2025-01-01
Abstract
L’articolo si propone di analizzare la sentenza n. 37/2025 della Corte costituzionale, dedicata alla disciplina dei vincoli preordinati all’esproprio nella legge provinciale di Bolzano n. 9/2018. Dopo aver brevemente ricostruito in via preliminare l’evoluzione normativa dell’istituto dell’espropriazione per pubblica utilità, il contributo intende evidenziare come la fase di apposizione del vincolo costituisca un punto di raccordo essenziale tra pianificazione urbanistica ed esercizio del potere ablatorio. La riflessione si concentra quindi sulla questione sollevata dal TRGA di Bolzano circa la legittimità del termine decennale previsto dalla normativa provinciale, ritenuto in contrasto con i principi costituzionali e con la giurisprudenza che individua nel quinquennio la durata ragionevole del vincolo. L’articolo intende mettere in luce come la Corte costituzionale, pur riconoscendo l’ampia autonomia normativa delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome, abbia riaffermato il proprio orientamento consolidato, secondo cui una tale compressione del diritto dominicale non può trovare giustificazione in assenza di peculiari esigenze locali, né può superare senza indennizzo una soglia temporale che contemperi ragionevolmente le esigenze proprietarie e l’interesse pubblico.| File | Dimensione | Formato | |
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