Il modellamento del tratto di pianura padana antistante la Collina di Torino da parte dei corsi d’acqua alpini, attuali affluenti del F. Po, consente di ipotizzare l’impostazione estremamente recente del collettore principale nella pianura piemontese. Le tracce di un precedente collettore risultano invece conservate, sensibilmente sospese, sui versanti occidentale e nordoccidentale del rilievo collinare. In questi settori sono osservabili, sulla sommità delle attuali dorsali spartiacque, i relitti di una successione di forme fluviali pianeggianti, a cui sono localmente associati depositi fluviali: i diversi lembi sono stati distinti tra loro e correlati in base alla differente quota e alla diversa alterazione dei sedimenti, consentendo un riferimento cronologico complessivo all’intervallo di tempo compreso tra il Pleistocene medio e l’Olocene. La successione terrazzata in esame è connessa alla progressiva deformazione del settore distale dei conoidi alpini, coinvolti nel sollevamento della Collina di Torino: tale deformazione ha comportato un sensibile approfondimento erosionale dell'antico reticolato idrografico evidenziato dal modellamento delle scarpate, con altezza di alcune decine di metri, che separano i diversi lembi terrazzati. Il progressivo sollevamento dell’area collinare e la migrazione verso NW del suo margine esterno avrebbero determinato l’inglobamento nel rilievo di aree inizialmente pianeggiati e la deformazione differenziale delle forme e dei depositi riferibili ai diversi intervalli di tempo. In particolare, confrontando il riferimento cronologico dei diversi elementi morfologici e dei sedimenti ad essi associati con la loro distribuzione altimetrica e quindi con il dislivello di circa 400 m che essi presentano, è possibile stimare che tra il Pleistocene medio e l’Olocene si sia verificato un sollevamento con tasso medio di circa 1 mm/anno.

Pleistocene deformation of the Collina di Torino inferred from the modelling of their fluvial succession.

FORNO, Maria Gabriella;
2004-01-01

Abstract

Il modellamento del tratto di pianura padana antistante la Collina di Torino da parte dei corsi d’acqua alpini, attuali affluenti del F. Po, consente di ipotizzare l’impostazione estremamente recente del collettore principale nella pianura piemontese. Le tracce di un precedente collettore risultano invece conservate, sensibilmente sospese, sui versanti occidentale e nordoccidentale del rilievo collinare. In questi settori sono osservabili, sulla sommità delle attuali dorsali spartiacque, i relitti di una successione di forme fluviali pianeggianti, a cui sono localmente associati depositi fluviali: i diversi lembi sono stati distinti tra loro e correlati in base alla differente quota e alla diversa alterazione dei sedimenti, consentendo un riferimento cronologico complessivo all’intervallo di tempo compreso tra il Pleistocene medio e l’Olocene. La successione terrazzata in esame è connessa alla progressiva deformazione del settore distale dei conoidi alpini, coinvolti nel sollevamento della Collina di Torino: tale deformazione ha comportato un sensibile approfondimento erosionale dell'antico reticolato idrografico evidenziato dal modellamento delle scarpate, con altezza di alcune decine di metri, che separano i diversi lembi terrazzati. Il progressivo sollevamento dell’area collinare e la migrazione verso NW del suo margine esterno avrebbero determinato l’inglobamento nel rilievo di aree inizialmente pianeggiati e la deformazione differenziale delle forme e dei depositi riferibili ai diversi intervalli di tempo. In particolare, confrontando il riferimento cronologico dei diversi elementi morfologici e dei sedimenti ad essi associati con la loro distribuzione altimetrica e quindi con il dislivello di circa 400 m che essi presentano, è possibile stimare che tra il Pleistocene medio e l’Olocene si sia verificato un sollevamento con tasso medio di circa 1 mm/anno.
2004
17
145
150
Collina di Torino; depositi fluviali; deformazione; Pleistocene
BOANO P.; FORNO M. G.; LUCCHESI S.
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