Gli organi dell'autogoverno, una delle soluzioni adottate dalla dinastia Qing all'inizio del XX secolo per risolvere i problemi sociali e politici che minacciavano la sua permanenza al potere, non erano complentamente estranei agli esperimenti politici dell'elite cinese politicamente impegnata. La proposta di coinvolgere i notabili locali e il popolo in compiti amministrativi era già stata avanzata da vari studiosi, ad esempio da Gu Yanwu a Feng Guifen. Completamente innovativa era invece la procedura adottata per istituire le assemblee locali: le elezioni. Questo nuovo "rito" risultava di difficile comprensione dal punto di vista della cultura politica tradizionale, poiché esso premiava npn solo coloro che erano meritevoli da una prospettiva neoconfuciana, ma anche chiunque avesse ottenuto più voti per un motivo qualunque. D'altra parte, i notabili stavano già partecipando attivamente all'amministrazione, ricoprendo incarichi in alcuni uffici rilevanti a livello locale, come l'"Ufficio per le tre spese". Quindi, l'istituzione delle assemblee locali fu il riconoscimento formale del ruolo che la popolazione locale già svolgeva coadiuvando i rappresentanti imperiali - i magistrati di distretto-, e queste persone non necessariamente possedevano un diploma degli esami imperiali. Inoltre, la collaborazione tra magistrati e assemblee andò oltre i compiti affidati agli organi dell'autogoverno, poiché essi si occuparono anche di ordine pubblico, in quanto rappresentai della comunità locale che aveva esplicitamente chiesto di intervenire in questo ambito.

Le assemblee locali alla fine dei Qing

DE TOGNI, MONICA
2005-01-01

Abstract

Gli organi dell'autogoverno, una delle soluzioni adottate dalla dinastia Qing all'inizio del XX secolo per risolvere i problemi sociali e politici che minacciavano la sua permanenza al potere, non erano complentamente estranei agli esperimenti politici dell'elite cinese politicamente impegnata. La proposta di coinvolgere i notabili locali e il popolo in compiti amministrativi era già stata avanzata da vari studiosi, ad esempio da Gu Yanwu a Feng Guifen. Completamente innovativa era invece la procedura adottata per istituire le assemblee locali: le elezioni. Questo nuovo "rito" risultava di difficile comprensione dal punto di vista della cultura politica tradizionale, poiché esso premiava npn solo coloro che erano meritevoli da una prospettiva neoconfuciana, ma anche chiunque avesse ottenuto più voti per un motivo qualunque. D'altra parte, i notabili stavano già partecipando attivamente all'amministrazione, ricoprendo incarichi in alcuni uffici rilevanti a livello locale, come l'"Ufficio per le tre spese". Quindi, l'istituzione delle assemblee locali fu il riconoscimento formale del ruolo che la popolazione locale già svolgeva coadiuvando i rappresentanti imperiali - i magistrati di distretto-, e queste persone non necessariamente possedevano un diploma degli esami imperiali. Inoltre, la collaborazione tra magistrati e assemblee andò oltre i compiti affidati agli organi dell'autogoverno, poiché essi si occuparono anche di ordine pubblico, in quanto rappresentai della comunità locale che aveva esplicitamente chiesto di intervenire in questo ambito.
2005
Caro Maestro... Scritti in onore di Lionello Lanciotti per l’ottantesimo compleanno
Cafoscarina
1
465
471
9788875430580
Cina; dinastia Qing; scienze sociali; storia comtemporanea
De Togni, M.
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