Il lavoro si propone di ricostruire la disciplina della responsabilità di quanti (amministratori di diritto, di fatto e soci cogestori) esercitino contra legem il potere gestorio nella società a responsabilità limitata. Il primo capitolo espone l’approccio ermeneutico adottato nel corso dell’intera indagine: al cospetto dell’insufficienza del mero dato letterale e dell’eterogeneità delle soluzioni applicative astrattamente prospettabili, la disciplina di riferimento sembra potersi ricavare muovendo dall'identificazione degli interessi protetti e degli strumenti più acconci a garantirne la salvaguardia. Da ciò discende l’individuazione, pur nel contesto di un tipo (quello della società a responsabilità limitata) contraddistinto dalla larga derogabilità degli assetti legali, di un nucleo di norme imperative, tra cui quelle in materia di responsabilità dei soggetti deputati alla gestione, con il tendenziale accostamento, sotto questo profilo, al regime proprio del modello azionario, in aderenza a una impostazione che sembra del resto trovare sostanziale conferma in ambito comparatistico, al quale è dedicato il secondo capitolo, avente ad oggetto la responsabilità da gestione nella private company, nella Gesellschaft mit beschränkter Haftung, nella société à responsabilité limitée e nella sociedad de responsabilidad limitada. Il terzo capitolo verte sulla responsabilità degli amministratori e dei soci cogestori nei confronti della società, soffermandosi in particolare sulla definizione del canone della diligenza nella gestione, sul conflitto di interessi e sui presupposti della responsabilità dei soci cogestori (la quale, da un lato, resta distinta da quella degli amministratori di fatto, dall’altro, rappresenta uno schema di cui è possibile ipotizzare l’estensione anche al di là dei confini della società di capitali minore), oltre che sulle questioni che più di frequente vengono in considerazione ogniqualvolta ci si confronti con la mala gestio, incluse quelle relative alla responsabilità per maggiori perdite e alla controversa materia della quantificazione del danno. Il quarto capitolo, incentrato sulla responsabilità nei confronti dei creditori sociali, affronta il tema della sussistenza, nel tipo di riferimento, dell’azione dei creditori, procedendo a verificare, in prima battuta, se davvero sussista una lacuna al riguardo – indagando se gli strumenti espressamente previsti per legge (l’esperimento dell’azione sociale in via surrogatoria, l’iniziativa ex art. 2486 c.c. e la lesione aquiliana del credito) siano idonei a scongiurare vuoti nella tutela degli interessi protetti – e, in un secondo momento, la possibilità di colmare la stessa attraverso l’applicazione analogica della disciplina propria della società per azioni.

La responsabilità degli amministratori e dei soci delle s.r.l. Reciproche interferenze tra tipi societari

AIELLO, MARCO MARIA
2013-01-01

Abstract

Il lavoro si propone di ricostruire la disciplina della responsabilità di quanti (amministratori di diritto, di fatto e soci cogestori) esercitino contra legem il potere gestorio nella società a responsabilità limitata. Il primo capitolo espone l’approccio ermeneutico adottato nel corso dell’intera indagine: al cospetto dell’insufficienza del mero dato letterale e dell’eterogeneità delle soluzioni applicative astrattamente prospettabili, la disciplina di riferimento sembra potersi ricavare muovendo dall'identificazione degli interessi protetti e degli strumenti più acconci a garantirne la salvaguardia. Da ciò discende l’individuazione, pur nel contesto di un tipo (quello della società a responsabilità limitata) contraddistinto dalla larga derogabilità degli assetti legali, di un nucleo di norme imperative, tra cui quelle in materia di responsabilità dei soggetti deputati alla gestione, con il tendenziale accostamento, sotto questo profilo, al regime proprio del modello azionario, in aderenza a una impostazione che sembra del resto trovare sostanziale conferma in ambito comparatistico, al quale è dedicato il secondo capitolo, avente ad oggetto la responsabilità da gestione nella private company, nella Gesellschaft mit beschränkter Haftung, nella société à responsabilité limitée e nella sociedad de responsabilidad limitada. Il terzo capitolo verte sulla responsabilità degli amministratori e dei soci cogestori nei confronti della società, soffermandosi in particolare sulla definizione del canone della diligenza nella gestione, sul conflitto di interessi e sui presupposti della responsabilità dei soci cogestori (la quale, da un lato, resta distinta da quella degli amministratori di fatto, dall’altro, rappresenta uno schema di cui è possibile ipotizzare l’estensione anche al di là dei confini della società di capitali minore), oltre che sulle questioni che più di frequente vengono in considerazione ogniqualvolta ci si confronti con la mala gestio, incluse quelle relative alla responsabilità per maggiori perdite e alla controversa materia della quantificazione del danno. Il quarto capitolo, incentrato sulla responsabilità nei confronti dei creditori sociali, affronta il tema della sussistenza, nel tipo di riferimento, dell’azione dei creditori, procedendo a verificare, in prima battuta, se davvero sussista una lacuna al riguardo – indagando se gli strumenti espressamente previsti per legge (l’esperimento dell’azione sociale in via surrogatoria, l’iniziativa ex art. 2486 c.c. e la lesione aquiliana del credito) siano idonei a scongiurare vuoti nella tutela degli interessi protetti – e, in un secondo momento, la possibilità di colmare la stessa attraverso l’applicazione analogica della disciplina propria della società per azioni.
2013
Zanichelli Editore
Strumenti del diritto
32
1
375
9788808164223
http://www.zanichelli.it
Amministratore, socio cogestore, amministratore di fatto, società a responsabilità limitata, autonomia statutaria, azione sociale, azione dei creditori, diligenza, conflitto di interessi, maggiori perdite, quantificazione del danno
Marco Aiello
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