Obiettivo della ricerca è l’individuazione del filtro che deve essere giustapposto fra noi e le testimonianze antiche che presentano un’immagine di Sparta per lo più d’impronta ateniese o, in ogni caso, in relazione con Atene per contrasto. La commedia attica offre la possibilità di verificare la diffusione della conoscenza di Sparta ad Atene durante la Guerra del Peloponneso, quando una sensibilità filospartana impronta i colpi di stato oligarchici, ma anche il look di alcuni cittadini, il loro aspetto fisico, il loro abbigliamento. L’ampio esame di testi comici (non soltanto di Aristofane, ma anche degli altri poeti comici) individua nuclei tematici che corrispondono a diverse immagini, spesso anche antitetiche, della città lacedemone: Sparta nemica in guerra; Sparta inaffidabile nei rapporti interstatali, avida e imbrogliona; Sparta trasandata con la barba lunga e le scarpe alla moda; Sparta modello sociale alternativo più nei modi tradizionali che non nelle leggi; Sparta disponibile - nel disegno politico di Aristofane - alla pace e alla comune egemonia sulla Grecia. Si sottolinea soprattutto un’assenza: la Sparta di Licurgo, modello di educazione e di stato militare, che è tenuta distante per lasciar spazio ai limiti di una società che ha conosciuto anch’essa il disonore della corruzione, le tensioni femministe, il desiderio di pace, i limiti di ogni modello costituzionale. Un momento decisivo per l’acquisizione dell’interesse che portò a questa consapevolezza ateniese circa la società spartana dovette essere il contatto con gli Spartiati catturati a Sfacteria e la loro presenza ad Atene sia pure in stretta e dura prigionia: sulla loro liberazione e sulle sorti della guerra dovette consumarsi la spaccatura più profonda tra i cittadini di Atene.
Immagini di Sparta nella commedia attica antica
CUNIBERTI, Gianluca
2007-01-01
Abstract
Obiettivo della ricerca è l’individuazione del filtro che deve essere giustapposto fra noi e le testimonianze antiche che presentano un’immagine di Sparta per lo più d’impronta ateniese o, in ogni caso, in relazione con Atene per contrasto. La commedia attica offre la possibilità di verificare la diffusione della conoscenza di Sparta ad Atene durante la Guerra del Peloponneso, quando una sensibilità filospartana impronta i colpi di stato oligarchici, ma anche il look di alcuni cittadini, il loro aspetto fisico, il loro abbigliamento. L’ampio esame di testi comici (non soltanto di Aristofane, ma anche degli altri poeti comici) individua nuclei tematici che corrispondono a diverse immagini, spesso anche antitetiche, della città lacedemone: Sparta nemica in guerra; Sparta inaffidabile nei rapporti interstatali, avida e imbrogliona; Sparta trasandata con la barba lunga e le scarpe alla moda; Sparta modello sociale alternativo più nei modi tradizionali che non nelle leggi; Sparta disponibile - nel disegno politico di Aristofane - alla pace e alla comune egemonia sulla Grecia. Si sottolinea soprattutto un’assenza: la Sparta di Licurgo, modello di educazione e di stato militare, che è tenuta distante per lasciar spazio ai limiti di una società che ha conosciuto anch’essa il disonore della corruzione, le tensioni femministe, il desiderio di pace, i limiti di ogni modello costituzionale. Un momento decisivo per l’acquisizione dell’interesse che portò a questa consapevolezza ateniese circa la società spartana dovette essere il contatto con gli Spartiati catturati a Sfacteria e la loro presenza ad Atene sia pure in stretta e dura prigionia: sulla loro liberazione e sulle sorti della guerra dovette consumarsi la spaccatura più profonda tra i cittadini di Atene.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.