Il lavoro, dedicato alla responsabilità del venditore per vizi materiali, si suddivide in due volumi: il primo ha ad oggetto la disciplina - forgiata dal ius aedicendi- dettata dagli artt. 1490-1497 c.c., mentre il secondo affronta il tema della compravendita tra professionista e consumatore (artt. 128-135 c. cons.), il cui antecedente normativo più prossimo è rappresentato dalla direttiva 1999/44/Ce. Movendo dalla prospettiva storico-comparativa, che costituisce l'inelusibile metodo d'indagine per affrontare in modo sistematico una materia tradizionalmente dotata di un'immanente vocazione transnazionale, ed in antitesi al dogma della rigorosa statualità del diritto civile, s'intende - tra l'altro - mettere in discussione il diffuso convincimento secondo cui la responsabilità per vizi e difetti materiali, dando luogo ad un'autentica garanzia, sarebbe perciò estranea all'inadempimento dell'obbligazione contrattuale. Da questo motivo conduttore si traggono importanti conseguenze pratiche sull'accidentato terreno dei rimedi, ruotanti attorno alla revisione dei rapporti tra statuto del tipo contrattuale e disciplina generale sull'inadempimento. L'ultima parte dell'indagine si propone di fare chiarezza intorno ai nessi tra vizio materiale e vizio (naturale o provocato) della volizione.
Vendita e responsabilità per vizi materiali. Dai fondamenti storico-comparativi alla disciplina codicistica sulle garanzie
CALVO, Roberto
2007-01-01
Abstract
Il lavoro, dedicato alla responsabilità del venditore per vizi materiali, si suddivide in due volumi: il primo ha ad oggetto la disciplina - forgiata dal ius aedicendi- dettata dagli artt. 1490-1497 c.c., mentre il secondo affronta il tema della compravendita tra professionista e consumatore (artt. 128-135 c. cons.), il cui antecedente normativo più prossimo è rappresentato dalla direttiva 1999/44/Ce. Movendo dalla prospettiva storico-comparativa, che costituisce l'inelusibile metodo d'indagine per affrontare in modo sistematico una materia tradizionalmente dotata di un'immanente vocazione transnazionale, ed in antitesi al dogma della rigorosa statualità del diritto civile, s'intende - tra l'altro - mettere in discussione il diffuso convincimento secondo cui la responsabilità per vizi e difetti materiali, dando luogo ad un'autentica garanzia, sarebbe perciò estranea all'inadempimento dell'obbligazione contrattuale. Da questo motivo conduttore si traggono importanti conseguenze pratiche sull'accidentato terreno dei rimedi, ruotanti attorno alla revisione dei rapporti tra statuto del tipo contrattuale e disciplina generale sull'inadempimento. L'ultima parte dell'indagine si propone di fare chiarezza intorno ai nessi tra vizio materiale e vizio (naturale o provocato) della volizione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.