Terza parte della rielaborazione del lutto per la perdita della figlia, questa volta condotta attraverso una meditazione sulla morte e sull’arte nella cultura giapponese. L’opera prende le mosse dall’enigma rappresentato dalla parola sarinagara, impiegata dal poeta Kobayashi Issa in uno dei suoi più celebri haïku. Un avverbio misterioso, che sospende e confonde piuttosto che chiarificare il senso della poesia. E l’enigma della parola sarinagara è il soggetto di questo romanzo che unisce le storie di tre vite: quella del poeta Kobayashi Issa (1763-1827), quella di Natsume Soseki (1867-1916), inventore del moderno romanzo giapponese, e quella di Yamahata Yosuke (1917-1966), reporter militare che per primo entrò a Nagasaki per fotografare le vittime della bomba atomica. Tre esistenze esemplari per un romanzo che si interroga sulla possibilità di sopravvivere alla prova di una realtà straziante. Segnato dall’esperienza personale della perdita della figlia di quattro anni, l’autore conferma con questo romanzo il proprio impegno “per la vera letteratura del nostro tempo”, dichiarando che “ogni vita, in verità, è un romanzo. E di conseguenza solo il romanzo è in grado di raccontare la vita”.
Sarinagara
BOSCO, Gabriella
2008-01-01
Abstract
Terza parte della rielaborazione del lutto per la perdita della figlia, questa volta condotta attraverso una meditazione sulla morte e sull’arte nella cultura giapponese. L’opera prende le mosse dall’enigma rappresentato dalla parola sarinagara, impiegata dal poeta Kobayashi Issa in uno dei suoi più celebri haïku. Un avverbio misterioso, che sospende e confonde piuttosto che chiarificare il senso della poesia. E l’enigma della parola sarinagara è il soggetto di questo romanzo che unisce le storie di tre vite: quella del poeta Kobayashi Issa (1763-1827), quella di Natsume Soseki (1867-1916), inventore del moderno romanzo giapponese, e quella di Yamahata Yosuke (1917-1966), reporter militare che per primo entrò a Nagasaki per fotografare le vittime della bomba atomica. Tre esistenze esemplari per un romanzo che si interroga sulla possibilità di sopravvivere alla prova di una realtà straziante. Segnato dall’esperienza personale della perdita della figlia di quattro anni, l’autore conferma con questo romanzo il proprio impegno “per la vera letteratura del nostro tempo”, dichiarando che “ogni vita, in verità, è un romanzo. E di conseguenza solo il romanzo è in grado di raccontare la vita”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.