L’istituto della declaratoria immediata di determinate cause di non punibilità ha visto progressivamente espandersi i propri confini applicativi sul presupposto che una rapida estromissione dell’imputato dal procedimento corrispondesse ad apprezzabili esigenze di favor libertatis. Nel corso degli anni si è tuttavia manifestata sempre più chiaramente l’esistenza di una “seconda anima” dell’istituto, orientata alla salvaguardia della speditezza e, dunque, dell’economia processuale. Questa diversa proiezione funzionale del proscioglimento anticipato emerge non appena si considerino da un lato la portata del requisito dell’immediatezza della pronuncia, dall’altro il significato della regola di giudizio che consente ai dispositivi più favorevoli di prevalere sulla dichiarazione di estinzione del reato solo ove la relativa prova già risulti in atti e sia qualificata in termini di evidenza. All’interno di queste coordinate concettuali, il volume ripercorre innanzitutto l’evoluzione storica dell’istituto, per proporre poi una riflessione sul contenuto delle diverse formule proscioglitive, nonché sulla scelta di escludere alcuni dispositivi liberatori dalla possibilità di una declaratoria in via anticipata. Nella sezione dedicata ai tempi e ai modi della pronuncia sono poi affrontati i nodi interpretativi da sempre collegati alla concreta operatività dell’istituto: dai rapporti con la fase preprocessuale alla controversa applicabilità dell’art. 129 c.p.p. nell’udienza preliminare, dalle problematiche interazioni con alcuni giudizi speciali ai riflessi dell’immediatezza della pronuncia nella fase dell’assunzione della prova dibattimentale, fino alla complessa definizione degli spazi di proscioglimento ultra petita nei giudizi di impugnazione. La disamina e i tentativi di soluzione sono condotti attraverso la chiave di lettura dell’interesse dell’imputato ad ottenere comunque l’accertamento nel merito e la pronuncia della formula più favorevole. Di tale interesse vengono infine rintracciati i fondamenti costituzionali e valutati i margini di bilanciamento con altri principi di rango sovraordinario, indubbiamente contraddetti dalla normativa codicistica oggi vigente.

Il proscioglimento immediato nel sistema processuale penale

SCOMPARIN, Laura
2008-01-01

Abstract

L’istituto della declaratoria immediata di determinate cause di non punibilità ha visto progressivamente espandersi i propri confini applicativi sul presupposto che una rapida estromissione dell’imputato dal procedimento corrispondesse ad apprezzabili esigenze di favor libertatis. Nel corso degli anni si è tuttavia manifestata sempre più chiaramente l’esistenza di una “seconda anima” dell’istituto, orientata alla salvaguardia della speditezza e, dunque, dell’economia processuale. Questa diversa proiezione funzionale del proscioglimento anticipato emerge non appena si considerino da un lato la portata del requisito dell’immediatezza della pronuncia, dall’altro il significato della regola di giudizio che consente ai dispositivi più favorevoli di prevalere sulla dichiarazione di estinzione del reato solo ove la relativa prova già risulti in atti e sia qualificata in termini di evidenza. All’interno di queste coordinate concettuali, il volume ripercorre innanzitutto l’evoluzione storica dell’istituto, per proporre poi una riflessione sul contenuto delle diverse formule proscioglitive, nonché sulla scelta di escludere alcuni dispositivi liberatori dalla possibilità di una declaratoria in via anticipata. Nella sezione dedicata ai tempi e ai modi della pronuncia sono poi affrontati i nodi interpretativi da sempre collegati alla concreta operatività dell’istituto: dai rapporti con la fase preprocessuale alla controversa applicabilità dell’art. 129 c.p.p. nell’udienza preliminare, dalle problematiche interazioni con alcuni giudizi speciali ai riflessi dell’immediatezza della pronuncia nella fase dell’assunzione della prova dibattimentale, fino alla complessa definizione degli spazi di proscioglimento ultra petita nei giudizi di impugnazione. La disamina e i tentativi di soluzione sono condotti attraverso la chiave di lettura dell’interesse dell’imputato ad ottenere comunque l’accertamento nel merito e la pronuncia della formula più favorevole. Di tale interesse vengono infine rintracciati i fondamenti costituzionali e valutati i margini di bilanciamento con altri principi di rango sovraordinario, indubbiamente contraddetti dalla normativa codicistica oggi vigente.
2008
Giappichelli
Procedura penale. Studi
25
1
508
9788834877791
processo penale; sentenza; proscioglimento
Laura Scomparin
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