Una delle più gravi pecche della riforma in materia arbitrale societaria è senza dubbio la scarsa chiarezza in ordine alla possibile sopravvivenza delle clausole compromissorie non conformi al nuovo dettato normativo, che impone l'eterodesignazione degli arbitri. In questo saggio l'autore prende posizione nel senso della possibile convivenza (cd. tesi del doppio binario), traendo spunto da recenti orientamenti della corte di appello piemontese.
Arbitrato societario: sono valide le clausole «di diritto comune»?
Stefano A. Cerrato
2007-01-01
Abstract
Una delle più gravi pecche della riforma in materia arbitrale societaria è senza dubbio la scarsa chiarezza in ordine alla possibile sopravvivenza delle clausole compromissorie non conformi al nuovo dettato normativo, che impone l'eterodesignazione degli arbitri. In questo saggio l'autore prende posizione nel senso della possibile convivenza (cd. tesi del doppio binario), traendo spunto da recenti orientamenti della corte di appello piemontese.File in questo prodotto:
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056 CERRATO Arbitrato societario NDS 2007 10 6 ss.pdf
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