In questo lavoro sono descritti i percorsi sperimentali che abbiamo progettato per i nostri studenti, nella nostra esperienza di docenti impegnati sul fronte della formazione di formatori; attività laboratoriali tese alla costruzione dell’identità ecologica, poiché per divenire “buoni educatori ambientali” occorre lavorare su noi stessi, alla riscoperta di quel legame profondo che instauriamo con l’ambiente che ci circonda. L’approccio educativo utilizzato colloca l’individuo nel suo ambiente naturale e sociale e si presenta come un’integrazione transdisciplinare, frutto di una teoria sistemica che considera l’uomo come un agente composto da corpo, mente e cultura, in grado di passare attraverso processi di crescita che sono interdipendenti dall’ambiente e che contribuiscono con la loro attività allo sviluppo di altri individui. Il “mettersi in gioco” è un espediente didattico e metodologico e anche lo strumento per conoscersi e rapportarsi con il mondo alla scoperta di potenzialità nascoste, di comportamenti e atteggiamenti di cui si è perduto il senso, di significati che danno valore ai luoghi e al nostro modo di stare in quei luoghi. Nei nostri percorsi laboratoriali abbiamo utilizzato una metodologia coinvolgente, descritta attraverso brevi esemplificazioni, realizzata attraverso esperienze educative residenziali o escursioni giornaliere, generalmente in località montane o comunque poco urbanizzate.
Il gioco e il “mettersi in gioco” nell’educazione ambientale
PERAZZONE, Anna;TONON, MARCO DAVIDE
2009-01-01
Abstract
In questo lavoro sono descritti i percorsi sperimentali che abbiamo progettato per i nostri studenti, nella nostra esperienza di docenti impegnati sul fronte della formazione di formatori; attività laboratoriali tese alla costruzione dell’identità ecologica, poiché per divenire “buoni educatori ambientali” occorre lavorare su noi stessi, alla riscoperta di quel legame profondo che instauriamo con l’ambiente che ci circonda. L’approccio educativo utilizzato colloca l’individuo nel suo ambiente naturale e sociale e si presenta come un’integrazione transdisciplinare, frutto di una teoria sistemica che considera l’uomo come un agente composto da corpo, mente e cultura, in grado di passare attraverso processi di crescita che sono interdipendenti dall’ambiente e che contribuiscono con la loro attività allo sviluppo di altri individui. Il “mettersi in gioco” è un espediente didattico e metodologico e anche lo strumento per conoscersi e rapportarsi con il mondo alla scoperta di potenzialità nascoste, di comportamenti e atteggiamenti di cui si è perduto il senso, di significati che danno valore ai luoghi e al nostro modo di stare in quei luoghi. Nei nostri percorsi laboratoriali abbiamo utilizzato una metodologia coinvolgente, descritta attraverso brevi esemplificazioni, realizzata attraverso esperienze educative residenziali o escursioni giornaliere, generalmente in località montane o comunque poco urbanizzate.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Il gioco e il mettersi in gioco nell’educazione ambientale (Perazzone & Tonon, 2008).pdf
Accesso riservato
Tipo di file:
POSTPRINT (VERSIONE FINALE DELL’AUTORE)
Dimensione
163.05 kB
Formato
Adobe PDF
|
163.05 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.