La relazione esamina la disciplina della revocatoria fallimentare risultante dalla riforma allo scopo di indagarne la ratio: se – analogamente a quella ordinaria – sia un istituto caratterizzato da una finalità di natura retributiva o indennitaria, diretta cioè a ripristinare il patrimonio del fallito rendendo inefficaci quelle operazioni in grado di arrecare un pregiudizio patrimoniale ai creditori; ovvero se si tratti di uno strumento con una più ampia finalità sociale di natura redistributiva, vale a dire realizzare una norma di “giustizia sostanziale” chiamando tutti gli aventi causa dal fallito in un certo arco di tempo, a ripartirsi le conseguenze del fallimento, anche quando l’atto revocato non abbia arrecato un reale pregiudizio patrimoniale.
Appunti sulla «filosofia» della nuova revocatoria fallimentare
Stefano A. Cerrato
2006-01-01
Abstract
La relazione esamina la disciplina della revocatoria fallimentare risultante dalla riforma allo scopo di indagarne la ratio: se – analogamente a quella ordinaria – sia un istituto caratterizzato da una finalità di natura retributiva o indennitaria, diretta cioè a ripristinare il patrimonio del fallito rendendo inefficaci quelle operazioni in grado di arrecare un pregiudizio patrimoniale ai creditori; ovvero se si tratti di uno strumento con una più ampia finalità sociale di natura redistributiva, vale a dire realizzare una norma di “giustizia sostanziale” chiamando tutti gli aventi causa dal fallito in un certo arco di tempo, a ripartirsi le conseguenze del fallimento, anche quando l’atto revocato non abbia arrecato un reale pregiudizio patrimoniale.File | Dimensione | Formato | |
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049 CERRATO Appunti sulla filosofia Giur it 2006 1772 ss.pdf
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