Saggio sulla “Scelta d’alcune poesie filosofiche di Settimontano Squilla cavate da’ suo’ libri detti La Cantica, con l’Esposizione” (1622), dove lo pseudonimo rimanda al vero autore, Tommaso Campanella, e alle sette protuberanze che aveva sul capo. Nello studio, con puntuali rinvii intertestuali alle altre opere del filosofo poetante, si analizza l’evoluzione della concezione e della pratica della scrittura poetica, dai metri amorosi e d’occasione - non compresi nella “Scelta”- alla poesia della verità conquistata, alla retorica figurata e quasi magica, solenne ed eroica, della “Scelta”. Nell’indagine assumono particolare rilievo le tecniche retoriche e metriche (in particolare la metafora e la “misura latina”), strumenti atti a catturare l’attenzione del lettore e a rendere memorabile ed eterna la dottrina di Campanella, che, nuovo Prometeo, dalla “fossa” sperimenta temi, metri, modi e lingua, e, in termini profetici e danteschi, canta la “renovatio” dell’uomo caduto e l’avvento della Luce.
I versi del pensiero: la “Scelta d'alcune poesie filosofiche” di Tommaso Campanella
ZANDRINO, Barbara
2002-01-01
Abstract
Saggio sulla “Scelta d’alcune poesie filosofiche di Settimontano Squilla cavate da’ suo’ libri detti La Cantica, con l’Esposizione” (1622), dove lo pseudonimo rimanda al vero autore, Tommaso Campanella, e alle sette protuberanze che aveva sul capo. Nello studio, con puntuali rinvii intertestuali alle altre opere del filosofo poetante, si analizza l’evoluzione della concezione e della pratica della scrittura poetica, dai metri amorosi e d’occasione - non compresi nella “Scelta”- alla poesia della verità conquistata, alla retorica figurata e quasi magica, solenne ed eroica, della “Scelta”. Nell’indagine assumono particolare rilievo le tecniche retoriche e metriche (in particolare la metafora e la “misura latina”), strumenti atti a catturare l’attenzione del lettore e a rendere memorabile ed eterna la dottrina di Campanella, che, nuovo Prometeo, dalla “fossa” sperimenta temi, metri, modi e lingua, e, in termini profetici e danteschi, canta la “renovatio” dell’uomo caduto e l’avvento della Luce.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.