Saggio su “Il corriero svaligiato” (1641), sulla “Rettorica delle puttane” composta conforme li precetti di Cipriano, dedicata alla università delle cortigiane più celebri” (1642), sui libelli politici di Ferrante Pallavicino, che paga con la propria vita la sua radicale contestazione ai potenti, alle istituzioni ecclesiastiche e politiche. L’indagine rileva che lo scrittore, abbandonata ogni critica generica ai potenti e tralasciato il travestimento, dettato da cautela, dei romanzi biblici, agiografici, storici, nel “Corriero svaligiato”, nella “Retorica delle puttane” e nei libelli politici (“Dialogo molto curioso e degno tra due gentiluomini acanzi […], 1642”, “Baccinata […]”, 1642, “Il Divorzio celeste […]”, 1643), si oppone radicalmente al papa Urbano VIII e ai grandi della terra. Con la satira, con la parodia, con l’ironia, con l’oltraggio, con l’invettiva, smaschera, denuncia e condanna la Chiesa contemporanea e la società del suo tempo, giungendo all’anarchica eversione di ogni cosa con l’osceno rovesciamento della retorica gesuitica, con l’antifrastico uso dei precetti di Cipriano Suarez.
La retorica dell’eversione: la satira di Ferrante Pallavicino
ZANDRINO, Barbara
1987-01-01
Abstract
Saggio su “Il corriero svaligiato” (1641), sulla “Rettorica delle puttane” composta conforme li precetti di Cipriano, dedicata alla università delle cortigiane più celebri” (1642), sui libelli politici di Ferrante Pallavicino, che paga con la propria vita la sua radicale contestazione ai potenti, alle istituzioni ecclesiastiche e politiche. L’indagine rileva che lo scrittore, abbandonata ogni critica generica ai potenti e tralasciato il travestimento, dettato da cautela, dei romanzi biblici, agiografici, storici, nel “Corriero svaligiato”, nella “Retorica delle puttane” e nei libelli politici (“Dialogo molto curioso e degno tra due gentiluomini acanzi […], 1642”, “Baccinata […]”, 1642, “Il Divorzio celeste […]”, 1643), si oppone radicalmente al papa Urbano VIII e ai grandi della terra. Con la satira, con la parodia, con l’ironia, con l’oltraggio, con l’invettiva, smaschera, denuncia e condanna la Chiesa contemporanea e la società del suo tempo, giungendo all’anarchica eversione di ogni cosa con l’osceno rovesciamento della retorica gesuitica, con l’antifrastico uso dei precetti di Cipriano Suarez.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.