L’istantanea circa l’offerta formativa delle università italiane in relazione all’EA delineata nell’articolo “L’educazione ambientale nelle università italiane: attori, modelli, contenuti, ricerche” (Bertolino, Messina, Perazzone, Salomone, 2007) apparso nel primo numero di “Culture della sostenibilità”, ci ha spinto ad intraprendere un lavoro di approfondimento attraverso il coinvolgimento diretto dei colleghi individuati, mediante intervista telefonica sulla base di griglie predefinite (scheda docente e scheda insegnamento) e preventivamente rese note agli interlocutori . Sono state condotte diciannove interviste , ad un campione di docenti eterogeneo sia per ruolo ricoperto che per area scientifica di appartenenza e comprendente anche tre degli autori di questo conLe domande che ci stiamo ponendo, e che ci hanno guidato nella progettazione dell’intervista pro-blematizzano alcuni nodi dell’educazione ambientale in relazione al ruolo ed all’attività dei docenti universitari: quale concezione, quale idea di EA viene veicolata dai corsi universitari? quale ap-proccio, quale modello (autori, testi, ….) di riferimento? quale legame fra didattica e ricerca? quali reti di relazione e collaborazione sono sottese alle ricerche? Rispondere a queste domande richiede tempi lunghi e l’attivazione di un percorso ben più comples-so e articolato (e soprattutto finanziato!) di quello che siamo riusciti a mettere in atto fino ad oggi. Proveremo a proporre qui qualche riflessione a partire dalle risposte (nonché osservazioni e criti-che) ottenute in relazione alla scheda docente dai 19 intervistati, che ci sentiamo di ringraziare per la disponibilità e sensibilità dimostrata. Alcune di queste riflessioni, sono state incrociate con i dati ricavati dalle schede insegnamento, la cui analisi specifica sarà però oggetto di un futuro articolo che si occuperà di indagare specificatamente finalità, programmi e materiali inerenti i 42 insegna-menti di EA censiti nella prima fase della ricerca. Un primo dato ci preme sottolineare: l’afferenza degli intervistati a ben 13 settori scientifico-disciplinari diversi, segno della trasversalità dell’educazione ambientale e di una sua progressiva capacità di coinvolgimento di saperi e linguaggi diversi, nonché probabilmente di una transizione da un certo predominio e ruolo guida nell’EA delle scienze naturali e ambientali verso una crescente influenza e un apporto delle scienze umane e sociali: filosofia, sociologia, psicologia, etologia uma-na, antropologia, diritto, scienze economiche e politiche, scienze dell’educazione, scienze della co-municazione. Una transizione che sottolinea così l’importanza e il bisogno di approcci nei campi ambientali basati su un lavoro di squadra multidisciplinare (Caerio et al., 2003) o, ancor meglio, transdisciplinare.

Reti relazionali e mappe concettuali dell’educazione ambientale nell’università italiana

PERAZZONE, Anna;
2008-01-01

Abstract

L’istantanea circa l’offerta formativa delle università italiane in relazione all’EA delineata nell’articolo “L’educazione ambientale nelle università italiane: attori, modelli, contenuti, ricerche” (Bertolino, Messina, Perazzone, Salomone, 2007) apparso nel primo numero di “Culture della sostenibilità”, ci ha spinto ad intraprendere un lavoro di approfondimento attraverso il coinvolgimento diretto dei colleghi individuati, mediante intervista telefonica sulla base di griglie predefinite (scheda docente e scheda insegnamento) e preventivamente rese note agli interlocutori . Sono state condotte diciannove interviste , ad un campione di docenti eterogeneo sia per ruolo ricoperto che per area scientifica di appartenenza e comprendente anche tre degli autori di questo conLe domande che ci stiamo ponendo, e che ci hanno guidato nella progettazione dell’intervista pro-blematizzano alcuni nodi dell’educazione ambientale in relazione al ruolo ed all’attività dei docenti universitari: quale concezione, quale idea di EA viene veicolata dai corsi universitari? quale ap-proccio, quale modello (autori, testi, ….) di riferimento? quale legame fra didattica e ricerca? quali reti di relazione e collaborazione sono sottese alle ricerche? Rispondere a queste domande richiede tempi lunghi e l’attivazione di un percorso ben più comples-so e articolato (e soprattutto finanziato!) di quello che siamo riusciti a mettere in atto fino ad oggi. Proveremo a proporre qui qualche riflessione a partire dalle risposte (nonché osservazioni e criti-che) ottenute in relazione alla scheda docente dai 19 intervistati, che ci sentiamo di ringraziare per la disponibilità e sensibilità dimostrata. Alcune di queste riflessioni, sono state incrociate con i dati ricavati dalle schede insegnamento, la cui analisi specifica sarà però oggetto di un futuro articolo che si occuperà di indagare specificatamente finalità, programmi e materiali inerenti i 42 insegna-menti di EA censiti nella prima fase della ricerca. Un primo dato ci preme sottolineare: l’afferenza degli intervistati a ben 13 settori scientifico-disciplinari diversi, segno della trasversalità dell’educazione ambientale e di una sua progressiva capacità di coinvolgimento di saperi e linguaggi diversi, nonché probabilmente di una transizione da un certo predominio e ruolo guida nell’EA delle scienze naturali e ambientali verso una crescente influenza e un apporto delle scienze umane e sociali: filosofia, sociologia, psicologia, etologia uma-na, antropologia, diritto, scienze economiche e politiche, scienze dell’educazione, scienze della co-municazione. Una transizione che sottolinea così l’importanza e il bisogno di approcci nei campi ambientali basati su un lavoro di squadra multidisciplinare (Caerio et al., 2003) o, ancor meglio, transdisciplinare.
2008
2 - 2007
61
86
http://www.educazionesostenibile.it/portale/pianeta-formazione/culture-della-sostenibilita-.html
http://www.francoangeli.it/Riviste/sommario.asp?anno=2007&idRivista=151
Bertolino F.; Messina M.; Perazzone A.; Salomone M.
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