Profilo di Agostino Mascardi. Il saggio si sviluppa dalla ricostruzione dell’inquieta biografia dell’autore, all’esame della sua ideologia, della sua poetica, della sua concezione critica, quindi all’analisi della sua poesia latina e volgare e della sua eloquenza, infine all’esegesi de “La Congiura del conte Gio. Luigi de’ Fieschi” (1629), e del trattato “Dell’arte istorica” (1636). Si affrontano significative questioni mascardiane nell’ambito della civiltà letteraria barocca e nell’ambito della sua concezione della letteratura e della storia come strumenti fondamentali per la formazione dell’uomo, della sua indagine teorica e storica della commedia e della sua idea dell’esercizio critico come giudizio di valore, analisi erudita, ricostruzione filologica del testo. Nel dibattito assumono particolare rilievo il problema dello stile come “maniera particolare ed individua di ragionare e scrivere”, cimento dell’ingegno individuale con le norme della tradizione, l’idea di prosa riposata e piana e di poesia “ben regolata”, composta di “robustezza e grazia”, e la condanna quindi della prosa “saltellante e minuta” e della poesia concettosa, la riprovazione del “furto”. Si argomenta poi su “La Congiura del conte Gio. Luigi de’ Fieschi”, come forma tragica, politica e morale, della crisi della repubblica genovese, degli stati italiani e delle responsabilità degli stranieri, ed esempio dell’impegno di Mascardi nella ricerca della verità. Nelle pagine dedicate all’analisi del trattato “Dell’arte istorica”, fondato sulla storiografia di Livio e di Guicciardini, con cui si conclude il profilo, si rileva che in questa opera dedicata al problema della “storia”, nella duplice accezione di avvenimento e racconto dell’accadimento, strutturalmente, stilisticamente, e retoricamente adeguato alla nobiltà della materia, l’intento, al centro della “Congiura”, di svelare gli “arcana principum” si risolve nella denuncia dell’impossibilità di giungere alla verità, nella negazione dell’infallibilità dello storico.
Agostino Mascardi
ZANDRINO, Barbara
1992-01-01
Abstract
Profilo di Agostino Mascardi. Il saggio si sviluppa dalla ricostruzione dell’inquieta biografia dell’autore, all’esame della sua ideologia, della sua poetica, della sua concezione critica, quindi all’analisi della sua poesia latina e volgare e della sua eloquenza, infine all’esegesi de “La Congiura del conte Gio. Luigi de’ Fieschi” (1629), e del trattato “Dell’arte istorica” (1636). Si affrontano significative questioni mascardiane nell’ambito della civiltà letteraria barocca e nell’ambito della sua concezione della letteratura e della storia come strumenti fondamentali per la formazione dell’uomo, della sua indagine teorica e storica della commedia e della sua idea dell’esercizio critico come giudizio di valore, analisi erudita, ricostruzione filologica del testo. Nel dibattito assumono particolare rilievo il problema dello stile come “maniera particolare ed individua di ragionare e scrivere”, cimento dell’ingegno individuale con le norme della tradizione, l’idea di prosa riposata e piana e di poesia “ben regolata”, composta di “robustezza e grazia”, e la condanna quindi della prosa “saltellante e minuta” e della poesia concettosa, la riprovazione del “furto”. Si argomenta poi su “La Congiura del conte Gio. Luigi de’ Fieschi”, come forma tragica, politica e morale, della crisi della repubblica genovese, degli stati italiani e delle responsabilità degli stranieri, ed esempio dell’impegno di Mascardi nella ricerca della verità. Nelle pagine dedicate all’analisi del trattato “Dell’arte istorica”, fondato sulla storiografia di Livio e di Guicciardini, con cui si conclude il profilo, si rileva che in questa opera dedicata al problema della “storia”, nella duplice accezione di avvenimento e racconto dell’accadimento, strutturalmente, stilisticamente, e retoricamente adeguato alla nobiltà della materia, l’intento, al centro della “Congiura”, di svelare gli “arcana principum” si risolve nella denuncia dell’impossibilità di giungere alla verità, nella negazione dell’infallibilità dello storico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.