Il convegno di cui si pubblicano qui gli Atti, introdotti da Marziano Guglielminetti, ha cercato, a cento anni dal primo numero della «Critica», di cogliere le tracce del Benedetto Croce «torinese e piemontese», per usare il titolo dell’intervento di Giuseppe Galasso. In quest'ambito, sullo sfondo dell’analisi di Fulvio Tessitore che ci rende consapevoli del tramonto delle culture locali nella “Nuova Italia”, ha preso rilievo la frequentazione crociana dei letterati torinesi, da Fubini (Mario Scotti) a Rostagni (Giovanna Garbarino) e Neri (Lionello Sozzi), da Mila (Anna Giubertoni Mila) a Gobetti (Giancarlo Bergami), dall’entourage del «Giornale Storico» (Mario Pozzi), compreso Graf, di cui si riportano le lettere inedite, fino a Dionisotti (Claudia Villa) e Cian (Clara Allasia). È stato esplorato anche il rapporto di Croce con la filosofia torinese (Carlo Augusto Viano) e non solo (Maurizio Ferraris), mentre Felicita Audisio ha ricostruito le varie tappe dell’elaborazione dell’Estetica. La frequentazione del Piemonte diventa anche un confronto con gli «scrittori piemontesi», come emerge dall’analisi di Quinto Marini. Piemontese e torinese è, non si dimentichi, Adele Rossi, che Croce sposerà nel 1913 e di cui rivela «qualche cosa» Emma Giammattei, pubblicando anche in anteprima alcuni capitoli della sua tesi su Vittorio Imbriani, discussa con Arturo Farinelli. Per molto tempo, infine, Croce ha trascorso le vacanze estive a Viù e Pollone. Ricostruiscono questi aspetti storici e biografici gli interventi di Emanuele Cutinelli Rèndina e Marco Neiretti, mentre Emilio Jona ci offre preziosi ricordi personali.
“Croce in Piemonte”, Atti del convegno tenutosi a Torino e Biella l’8-10 maggio 2003, introduzione di M. Guglielminetti
ALLASIA, Clara
2006-01-01
Abstract
Il convegno di cui si pubblicano qui gli Atti, introdotti da Marziano Guglielminetti, ha cercato, a cento anni dal primo numero della «Critica», di cogliere le tracce del Benedetto Croce «torinese e piemontese», per usare il titolo dell’intervento di Giuseppe Galasso. In quest'ambito, sullo sfondo dell’analisi di Fulvio Tessitore che ci rende consapevoli del tramonto delle culture locali nella “Nuova Italia”, ha preso rilievo la frequentazione crociana dei letterati torinesi, da Fubini (Mario Scotti) a Rostagni (Giovanna Garbarino) e Neri (Lionello Sozzi), da Mila (Anna Giubertoni Mila) a Gobetti (Giancarlo Bergami), dall’entourage del «Giornale Storico» (Mario Pozzi), compreso Graf, di cui si riportano le lettere inedite, fino a Dionisotti (Claudia Villa) e Cian (Clara Allasia). È stato esplorato anche il rapporto di Croce con la filosofia torinese (Carlo Augusto Viano) e non solo (Maurizio Ferraris), mentre Felicita Audisio ha ricostruito le varie tappe dell’elaborazione dell’Estetica. La frequentazione del Piemonte diventa anche un confronto con gli «scrittori piemontesi», come emerge dall’analisi di Quinto Marini. Piemontese e torinese è, non si dimentichi, Adele Rossi, che Croce sposerà nel 1913 e di cui rivela «qualche cosa» Emma Giammattei, pubblicando anche in anteprima alcuni capitoli della sua tesi su Vittorio Imbriani, discussa con Arturo Farinelli. Per molto tempo, infine, Croce ha trascorso le vacanze estive a Viù e Pollone. Ricostruiscono questi aspetti storici e biografici gli interventi di Emanuele Cutinelli Rèndina e Marco Neiretti, mentre Emilio Jona ci offre preziosi ricordi personali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.