Uno degli uomini più ricchi d’Inghilterra, William Beckford (1760-1844) raggiunse la notorietà per i suoi libri di viaggio e soprattutto per il capolavoro "Vathek" (1786), romanzo gotico-orientalista. Personaggio stravagante e provocatore, dalla raffinata erudizione, spese somme enormi per collezionare libri e oggetti d’arte e per edificare l’Abbazia di Fonthill, spettacolare costruzione gotica dove abitò a lungo. Dopo la pubblicazione di "Vathek" e la morte della moglie, nel 1787 Beckford dovette abbandonare l’Inghilterra a causa di un’accusa di omosessualità che lo tormenterà per tutta la vita (“il grande apostolo della pederastia”, lo definì Byron). Si recò a Lisbona per il primo dei suoi tre lunghi soggiorni in Portogallo, che diventerà una seconda patria. Oltre alla descrizione della capitale, nel suo "Diario" Beckford tratteggia l’ambiente aristocratico molto religioso e le rivalità politiche attorno alla famiglia reale, e racconta della grande amicizia con la potente famiglia Marialva. Il suo desiderio di essere presentato a corte, passo necessario per riguadagnare la perduta reputazione, si scontra con l’ostilità della comunità mercantile inglese. Queste pagine ironiche e schiette offrono anche momenti rivelatori di un personaggio travagliato, insofferente di fronte al fanatismo religioso ma vittima del fascino dei rituali cattolici, edonista frustrato che fatica a mascherare le proprie tendenze bisessuali ma estremamente devoto a Sant’Antonio da Padova. E nei mesi seguenti, trascorsi a Madrid, Beckford si dedica a un’intensa vita sociale ed intreccia varie relazioni amorose. Il "Diario di William Beckford in Portogallo e Spagna" venne scoperto solo nel 1937, e pubblicato da Boyd Alexander nel 1954 .

Introduzione

DEANDREA, Pietro
2008-01-01

Abstract

Uno degli uomini più ricchi d’Inghilterra, William Beckford (1760-1844) raggiunse la notorietà per i suoi libri di viaggio e soprattutto per il capolavoro "Vathek" (1786), romanzo gotico-orientalista. Personaggio stravagante e provocatore, dalla raffinata erudizione, spese somme enormi per collezionare libri e oggetti d’arte e per edificare l’Abbazia di Fonthill, spettacolare costruzione gotica dove abitò a lungo. Dopo la pubblicazione di "Vathek" e la morte della moglie, nel 1787 Beckford dovette abbandonare l’Inghilterra a causa di un’accusa di omosessualità che lo tormenterà per tutta la vita (“il grande apostolo della pederastia”, lo definì Byron). Si recò a Lisbona per il primo dei suoi tre lunghi soggiorni in Portogallo, che diventerà una seconda patria. Oltre alla descrizione della capitale, nel suo "Diario" Beckford tratteggia l’ambiente aristocratico molto religioso e le rivalità politiche attorno alla famiglia reale, e racconta della grande amicizia con la potente famiglia Marialva. Il suo desiderio di essere presentato a corte, passo necessario per riguadagnare la perduta reputazione, si scontra con l’ostilità della comunità mercantile inglese. Queste pagine ironiche e schiette offrono anche momenti rivelatori di un personaggio travagliato, insofferente di fronte al fanatismo religioso ma vittima del fascino dei rituali cattolici, edonista frustrato che fatica a mascherare le proprie tendenze bisessuali ma estremamente devoto a Sant’Antonio da Padova. E nei mesi seguenti, trascorsi a Madrid, Beckford si dedica a un’intensa vita sociale ed intreccia varie relazioni amorose. Il "Diario di William Beckford in Portogallo e Spagna" venne scoperto solo nel 1937, e pubblicato da Boyd Alexander nel 1954 .
2008
"Diario di William Beckford in Portogallo e Spagna, 1787-1788"
Edizioni dell'Orso
1
7
29
9788862740401
http://www.ediorso.it
Beckford; Portogallo; Spagna; autobiografia; diaristica; letteratura di viaggio; Romanticismo inglese; letteratura inglese xviii secolo
P. Deandrea
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/50645
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