Praticare una buona medicina, è un compito estremamente impegnativo e difficile per una serie di motivi. Uno di questi è che la quantità di nuove conoscenze prodotta ogni anno in campo biomedico rende difficile, almeno per il medico che non opera in un campo iperspecialistico, prendere sistematicamente le proprie decisioni basandole sulle migliori prove scientifiche disponibili. C’è un sempre maggior bisogno di poter disporre di lineeguida e raccomandazioni basate su revisioni sistematiche della letteratura, che consentano di prendere decisioni razionali basate sulle prove di efficacia, riducendo al minimo la variabilità individuale nelle scelte cliniche, legata alla carenza di conoscenze e alla consuetudine. La storia della EBM, nasce nel 1972 con la pubblicazione da parte di Archie Cochrane del trattato “Effective and Efficiency”, ormai un classico della medicina basata sulle prove di efficacia. Da allora è stato un continuo fiorire di lineeguida, tanto che si potrebbe pensare di vivere nel pieno della stagione “evidence based” e cioè nell’illusione (secondo alcuni), oppure nella certezza, (secondo altri) di riuscire a dare una veste scientifica a tutti gli atti ed a tutte le decisioni prese nella quotidiana attività del mondo sanitario. In realtà non sempre è così, e proprio l’ostetricia è un ambito nel quale è sempre esistito (ed in parte esiste ancora) un diffuso e riconosciuto gap tra evidenze di efficacia e pratica clinica. Obiettivo fondamentale, di queste raccomandazioni, e delle lineeguida in generale, è assicurare il massimo di appropriatezza degli interventi, intesa come la distanza che intercorre tra il comportamento clinico praticato e quello atteso in base alle conoscenze scientifiche e/o ad aspetti normativi. Si tratta in buona sostanza di tecnologia dinamica le cui caratteristiche non sono definite una volta per tutte, ma dipendono dal contesto nel quale vengono applicate, dal tipo di relazioni sociali tra le diverse componenti professionali, e non, interessate (medici, operatori sanitari, amministratori, utenti e pazienti). Tutto questo è particolarmente evidente in ostetricia, in cui è fondamentale la relazione tra sistema formale delle cure e mondo della vita femminile e l’interfaccia comunicativa medico-donna-contesto-familiare e sociale. Siamo convinti che l’accesso ad una informazione fondata dal punto di vista scientifico ed aggiornata sia un prerequisito per ottenere un’utilizzazione delle risorse e la diffusione di pratiche sanitarie appropriate basate su bisogni ed evidenze. Queste “raccomandazioni” sulla gravidanza e il parto fisiologici, di cui presentiamo la prima stesura, nascono e sono state elaborate nello spirito sopra descritto e saranno oggetto di un continuo aggiornamento nell’ambito della produzione di lineeguida che l’ASSR elabora su specifico indirizzo della Conferenza Stato-Regioni. Confidiamo, con questo manuale, di offrire alle donne e agli operatori interessati, che ne hanno manifestato l’esigenza, un contributo al superamento dell’estrema variabilità e spesso incerta efficacia di parte dell’assistenza offerta in gravidanza.

L’induzione del travaglio nella gravidanza post-termine

BENEDETTO, Chiara;
2004-01-01

Abstract

Praticare una buona medicina, è un compito estremamente impegnativo e difficile per una serie di motivi. Uno di questi è che la quantità di nuove conoscenze prodotta ogni anno in campo biomedico rende difficile, almeno per il medico che non opera in un campo iperspecialistico, prendere sistematicamente le proprie decisioni basandole sulle migliori prove scientifiche disponibili. C’è un sempre maggior bisogno di poter disporre di lineeguida e raccomandazioni basate su revisioni sistematiche della letteratura, che consentano di prendere decisioni razionali basate sulle prove di efficacia, riducendo al minimo la variabilità individuale nelle scelte cliniche, legata alla carenza di conoscenze e alla consuetudine. La storia della EBM, nasce nel 1972 con la pubblicazione da parte di Archie Cochrane del trattato “Effective and Efficiency”, ormai un classico della medicina basata sulle prove di efficacia. Da allora è stato un continuo fiorire di lineeguida, tanto che si potrebbe pensare di vivere nel pieno della stagione “evidence based” e cioè nell’illusione (secondo alcuni), oppure nella certezza, (secondo altri) di riuscire a dare una veste scientifica a tutti gli atti ed a tutte le decisioni prese nella quotidiana attività del mondo sanitario. In realtà non sempre è così, e proprio l’ostetricia è un ambito nel quale è sempre esistito (ed in parte esiste ancora) un diffuso e riconosciuto gap tra evidenze di efficacia e pratica clinica. Obiettivo fondamentale, di queste raccomandazioni, e delle lineeguida in generale, è assicurare il massimo di appropriatezza degli interventi, intesa come la distanza che intercorre tra il comportamento clinico praticato e quello atteso in base alle conoscenze scientifiche e/o ad aspetti normativi. Si tratta in buona sostanza di tecnologia dinamica le cui caratteristiche non sono definite una volta per tutte, ma dipendono dal contesto nel quale vengono applicate, dal tipo di relazioni sociali tra le diverse componenti professionali, e non, interessate (medici, operatori sanitari, amministratori, utenti e pazienti). Tutto questo è particolarmente evidente in ostetricia, in cui è fondamentale la relazione tra sistema formale delle cure e mondo della vita femminile e l’interfaccia comunicativa medico-donna-contesto-familiare e sociale. Siamo convinti che l’accesso ad una informazione fondata dal punto di vista scientifico ed aggiornata sia un prerequisito per ottenere un’utilizzazione delle risorse e la diffusione di pratiche sanitarie appropriate basate su bisogni ed evidenze. Queste “raccomandazioni” sulla gravidanza e il parto fisiologici, di cui presentiamo la prima stesura, nascono e sono state elaborate nello spirito sopra descritto e saranno oggetto di un continuo aggiornamento nell’ambito della produzione di lineeguida che l’ASSR elabora su specifico indirizzo della Conferenza Stato-Regioni. Confidiamo, con questo manuale, di offrire alle donne e agli operatori interessati, che ne hanno manifestato l’esigenza, un contributo al superamento dell’estrema variabilità e spesso incerta efficacia di parte dell’assistenza offerta in gravidanza.
2004
Assistenza alla gravidanza e al parto fisiologico, Linee Guida Nazionali di Riferimento, Istituto Superiore di Sanità
Tipografia F. Marchesini
200
223
Benedetto C.; Zonca M.; Gollo E.
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