La copiosa produzione letteraria di Cynthia Ozick ben esemplifica la condizione delle scrittrici ebree di lingua inglese: un ossimoro. Rigorosa nel rispetto della tradizione ebraica, per cui l’uso dell’immaginazione per inventare e narrare storie corrisponde a idolatria, la scrittrice si interroga sull’incompatibilità di arte e cultura ebraica. Ad essa si aggiungono ulteriori complessità: l’appartenenza al genere femminile, l’uso di una lingua di matrice cristiana, le tentazioni e le lusinghe della cultura americana, la perdita della memoria. Ozick affida alle sue acrobazie linguistiche il compito di veicolare, con irriverenza e pungente ironia, intuizioni penetranti e complesse sfide culturali. Quando in un’intervista le viene chiesto se uno scrittore abbia qualche obbligo nei confronti dei propri lettori, Cynthia Ozick risponde che l’unica responsabilità è quella di “essere (e qui uso un termine che necessita urgentemente di riabilitazione) interessante” (Rainwater and Scheick 1982:262. Traduzione mia). Prosegue spiegando che la strategia narrativa adottata per suscitare tale interesse deve far leva sulle capacità dello scrittore di riconoscere ed esaltare le doti intellettuali ed emotive del proprio lettore, e – soprattutto - di sorprenderlo. Sebbene si definisca una scrittrice lenta e poco prolifica, Ozick vanta centinaia di pubblicazioni che comprendono temi e generi letterari di diversa natura – dalla poesia al racconto, dal saggio critico al romanzo, dal teatro alla traduzione letteraria - a cui approda con un lentissimo e paziente lavoro di cesellatura e da cui affiorano forza intellettuale, originalità linguistica e lucidità di giudizio. La sua opera, dunque, resistendo ad ogni rigida tassonomia, rivela una squisita capacità di sottrazione a limiti di natura tanto letteraria quanto ideologica. Obiettivo di questo saggio è l’indagine dei numerosi paradossi che permeano l’opera di Cynthia Ozick e la dimostrazione di come l’immaginazione sfrenata e irriverente della scrittrice sia la forza propulsiva della sua eclettica arte narrativa, persino quando le sue opere, così intrise di liturgia, si trasformano in vere e proprie parabole di indiscutibile interesse.

Cynthia Ozick: A Jewish Woman Writer and Her Many Paradoxes

FARGIONE, Daniela
2008-01-01

Abstract

La copiosa produzione letteraria di Cynthia Ozick ben esemplifica la condizione delle scrittrici ebree di lingua inglese: un ossimoro. Rigorosa nel rispetto della tradizione ebraica, per cui l’uso dell’immaginazione per inventare e narrare storie corrisponde a idolatria, la scrittrice si interroga sull’incompatibilità di arte e cultura ebraica. Ad essa si aggiungono ulteriori complessità: l’appartenenza al genere femminile, l’uso di una lingua di matrice cristiana, le tentazioni e le lusinghe della cultura americana, la perdita della memoria. Ozick affida alle sue acrobazie linguistiche il compito di veicolare, con irriverenza e pungente ironia, intuizioni penetranti e complesse sfide culturali. Quando in un’intervista le viene chiesto se uno scrittore abbia qualche obbligo nei confronti dei propri lettori, Cynthia Ozick risponde che l’unica responsabilità è quella di “essere (e qui uso un termine che necessita urgentemente di riabilitazione) interessante” (Rainwater and Scheick 1982:262. Traduzione mia). Prosegue spiegando che la strategia narrativa adottata per suscitare tale interesse deve far leva sulle capacità dello scrittore di riconoscere ed esaltare le doti intellettuali ed emotive del proprio lettore, e – soprattutto - di sorprenderlo. Sebbene si definisca una scrittrice lenta e poco prolifica, Ozick vanta centinaia di pubblicazioni che comprendono temi e generi letterari di diversa natura – dalla poesia al racconto, dal saggio critico al romanzo, dal teatro alla traduzione letteraria - a cui approda con un lentissimo e paziente lavoro di cesellatura e da cui affiorano forza intellettuale, originalità linguistica e lucidità di giudizio. La sua opera, dunque, resistendo ad ogni rigida tassonomia, rivela una squisita capacità di sottrazione a limiti di natura tanto letteraria quanto ideologica. Obiettivo di questo saggio è l’indagine dei numerosi paradossi che permeano l’opera di Cynthia Ozick e la dimostrazione di come l’immaginazione sfrenata e irriverente della scrittrice sia la forza propulsiva della sua eclettica arte narrativa, persino quando le sue opere, così intrise di liturgia, si trasformano in vere e proprie parabole di indiscutibile interesse.
2008
Studi e ricerche. Quaderni del Dipartimento di Scienze del inguaggio e letterature moderne e comparate dell’Università di Torino
Edizioni Dell’Orso
3
149
169
9788862740692
http://www.academia.edu/1509430/_Cynthia_Ozick_A_Jewish_Woman_Writer_and_Her_Many_Paradoxes_
Jewish Studies; Cynthia Ozick
D. FARGIONE
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/52356
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