Se ci chiedessero di classificare cose come Amleto e Madame Bovary, Marlowe e Topolino, non avremmo dubbi: si tratta, diremmo, di entità fittizie, di entità che vivono nei ‘mondi’ dell’invenzione letteraria o propri anche di altri media espressivi (cinema, fumetto, teatro, arti figurative...). Ma come si collocano tali entità in rapporto a tutti gli altri generi di cose che dislochiamo nel generale inventario di ciò che c’è al mondo? Se si affronta il problema delle entità fittizie da questo punto di vista, si presentano immediatamente due questioni principali. La prima è una questione propriamente metafisica: che tipo di cose sono le entità fittizie (posto che vi siano siffatte entità)? La seconda è invece la questione più squisitamente ontologica che la prima domanda lascia in sospeso: vi sono davvero entità del genere? In questo lavoro, cercherò di fornire una rapida prospettiva sui lavori in corso nell’ambito della filosofia analitica contemporanea su entrambe le questioni.
Oggetti fittizi: lo stato dell’arte
VOLTOLINI, Alberto
2004-01-01
Abstract
Se ci chiedessero di classificare cose come Amleto e Madame Bovary, Marlowe e Topolino, non avremmo dubbi: si tratta, diremmo, di entità fittizie, di entità che vivono nei ‘mondi’ dell’invenzione letteraria o propri anche di altri media espressivi (cinema, fumetto, teatro, arti figurative...). Ma come si collocano tali entità in rapporto a tutti gli altri generi di cose che dislochiamo nel generale inventario di ciò che c’è al mondo? Se si affronta il problema delle entità fittizie da questo punto di vista, si presentano immediatamente due questioni principali. La prima è una questione propriamente metafisica: che tipo di cose sono le entità fittizie (posto che vi siano siffatte entità)? La seconda è invece la questione più squisitamente ontologica che la prima domanda lascia in sospeso: vi sono davvero entità del genere? In questo lavoro, cercherò di fornire una rapida prospettiva sui lavori in corso nell’ambito della filosofia analitica contemporanea su entrambe le questioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.