In questo saggio, vorrei mostrare che per il Wittgenstein del Tractatus enunciati di identità contenenti nomi logicamente propri co-referenziali, oltre ad esprimere pseudo-proposizioni ed essere perciò insensati, non hanno un valore cognitivo come quello che è stato loro attribuito nella dottrina semantica contemporanea che annovera il Tractatus tra i suoi capostipiti, la teoria del riferimento diretto. Questo non vuol dire che siano del tutto cognitivamente irrilevanti. A soggetti non onniscienti, essi consentono di intuire quello che un soggetto onnisciente vedrebbe da sempre, ossia che una e una stessa entità semanticamente interpretata quale un ‘nome-di’ è mobilitata da due differenti segni nominali. Ma tale aspetto cognitivo è effimero, perché nell’attimo stesso in cui un soggetto viene ad avere tale intuizione capisce anche che tali enunciati sono insensati. In quanto tali, essi svolgono lo stesso ruolo delle pseudo-proposizioni della buona filosofia nell’illustrare a soggetti non onniscienti la forma logica del mondo.

L’effimero valore cognitivo delle pseudo-proposizioni di identità

VOLTOLINI, Alberto
2006-01-01

Abstract

In questo saggio, vorrei mostrare che per il Wittgenstein del Tractatus enunciati di identità contenenti nomi logicamente propri co-referenziali, oltre ad esprimere pseudo-proposizioni ed essere perciò insensati, non hanno un valore cognitivo come quello che è stato loro attribuito nella dottrina semantica contemporanea che annovera il Tractatus tra i suoi capostipiti, la teoria del riferimento diretto. Questo non vuol dire che siano del tutto cognitivamente irrilevanti. A soggetti non onniscienti, essi consentono di intuire quello che un soggetto onnisciente vedrebbe da sempre, ossia che una e una stessa entità semanticamente interpretata quale un ‘nome-di’ è mobilitata da due differenti segni nominali. Ma tale aspetto cognitivo è effimero, perché nell’attimo stesso in cui un soggetto viene ad avere tale intuizione capisce anche che tali enunciati sono insensati. In quanto tali, essi svolgono lo stesso ruolo delle pseudo-proposizioni della buona filosofia nell’illustrare a soggetti non onniscienti la forma logica del mondo.
2006
Il terreno del linguaggio
Carocci
1
174
184
9788843038152
asserti di identità; pseudoproposizioni metafisiche
A. VOLTOLINI
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