In questo saggio mi domanderò in quale misura il secondo Wittgenstein sia un deflazionista. La mia tesi sarà che egli è un deflazionista ontologico (moderato), ma non un deflazionista metafisico. Fino ad un certo punto, il suo deflazionismo ontologico moderato equivale a un deflazionismo ontologico grammaticale, che può essere assimilato a una forma di idealismo. Inoltre, un simile deflazionismo, in combinazione con la sua forma d’inflazionismo metafisico, ossia l’essenzialismo grammaticale, fa di lui un realista interno. Infine, questo modo di impostare le cose mi consentirà di rispondere negativamente alla questione se – rispetto alla tripartizione di Glock fra deflazionismo oggettuale, linguistico ed esistenziale – Wittgenstein sia un deflazionista oggettuale o linguistico, lasciando invece aperta la possibilità che possa essere un deflazionista esistenziale.
Il deflazionismo di Wittgenstein
VOLTOLINI, Alberto
2008-01-01
Abstract
In questo saggio mi domanderò in quale misura il secondo Wittgenstein sia un deflazionista. La mia tesi sarà che egli è un deflazionista ontologico (moderato), ma non un deflazionista metafisico. Fino ad un certo punto, il suo deflazionismo ontologico moderato equivale a un deflazionismo ontologico grammaticale, che può essere assimilato a una forma di idealismo. Inoltre, un simile deflazionismo, in combinazione con la sua forma d’inflazionismo metafisico, ossia l’essenzialismo grammaticale, fa di lui un realista interno. Infine, questo modo di impostare le cose mi consentirà di rispondere negativamente alla questione se – rispetto alla tripartizione di Glock fra deflazionismo oggettuale, linguistico ed esistenziale – Wittgenstein sia un deflazionista oggettuale o linguistico, lasciando invece aperta la possibilità che possa essere un deflazionista esistenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.