Nella decisione relativa alle cause riunite C-155/08 e C-157/08, la Corte di giustizia UE afferma la legittimità di una disciplina dei termini di accertamento tributario differenziata per i redditi prodotti all’estero, rispetto a quella vigente per i redditi nazionali, osservando che la medesima disciplina non costituisce una ingiustificata restrizione della libertà di circolazione dei capitali e di prestazione dei servizi tra Stati membri. La pronuncia, oltre ad essere condivisibile, è estremamente interessante sotto il profilo del governo dei principi generali della fiscalità.

Accertamento di evasione estera, regime sanzionatorio e libertà comunitarie

MARCHESELLI, Alberto
2009-01-01

Abstract

Nella decisione relativa alle cause riunite C-155/08 e C-157/08, la Corte di giustizia UE afferma la legittimità di una disciplina dei termini di accertamento tributario differenziata per i redditi prodotti all’estero, rispetto a quella vigente per i redditi nazionali, osservando che la medesima disciplina non costituisce una ingiustificata restrizione della libertà di circolazione dei capitali e di prestazione dei servizi tra Stati membri. La pronuncia, oltre ad essere condivisibile, è estremamente interessante sotto il profilo del governo dei principi generali della fiscalità.
2009
31
2516
2520
diritto comunitario; diritto tributario; termini di accertamento; principio non discriminazione
Alberto Marcheselli
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