Uno dei caratteri più pericolosi del fenomeno mafioso è la capacità di radicarsi nelle pieghe del contesto sociale, creando aree di contiguità e di copertura indispensabili alle proprie strategie. Nella percezione diffusa, questa capacità è legata a una particolare predisposizione dei luoghi d’origine, la Sicilia, la Calabria, la Campania. La mafia tuttavia ha mostrato nel tempo una crescente capacità espansiva ben al di là dei contesti tradizionali. Nella sterminata letteratura sulla materia, quetso studio costituisce una delle poche ricerche empiriche condotte sul campo: attraverso l’osservazione ravvicinata e partecipante di un contesto specifico e lo strumento dell’intervista in profondità, l’autore indaga il modo in cui la mafia interviene in una determinata società locale e le dinamiche che si attivano tra mafiosi e imprenditori, fino ad arrivare a un condizionamento totale e pervasivo dello sviluppo economico. La ricerca si rivolge poi ai processi di espansione territoriale delle mafie in aree non tradizionali, ovevro diverse da quelle di genesi storica. Si individuano in questo caso i meccanismi attraverso cui i gruppi mafiosi si riprocucono nel tempo e nello spazio. Sono tre le realtà in cui viene preso in esame il «capitale sociale» della mafia: Gioia Tauro, la Puglia e il Piemonte. Il tratto caratteristico della criminalità mafiosa rimane, nelle aree vecchie come nelle nuove, la presa sulla società, il controllo diretto del territorio. Lo studio riflette sui più importanti cambiamenti intervenuti sia sul versante mafioso sia su quello della lotta alla criminalità organizzata. Se è vero che l’azione di contrasto è stata particolarmente efficace, non si può certo dire che le mafie (in particolare la ‘ndrangheta) abbiano perso la loro forza espansiva. Anzi, proprio di recente si sono verificati clamorosi episodi di recrudescenza, anche a livello sovranazionale. L'analisi contenuta nel volume mostra quanto il capitale sociale sia il più rilevante punto di forza delle mafie, ma anche una risorsa disponibile per il potere politico ed economico a vari livelli. Per riuscire a inceppare i meccanismi del consenso, ovvero quelli che consentono la riproduzione del fenomeno mafioso, bisogna colpire con fermezza i nodi di connessione delle reti mafiose, vale a dire le aree grigie di collusione e complicità tra soggetti criminali ed esponenti del mondo della politica e dell'economia legale (o formalmente legale).

Mafie vecchie, mafie nuove. Radicamento ed espansione

SCIARRONE, Rocco
2009-01-01

Abstract

Uno dei caratteri più pericolosi del fenomeno mafioso è la capacità di radicarsi nelle pieghe del contesto sociale, creando aree di contiguità e di copertura indispensabili alle proprie strategie. Nella percezione diffusa, questa capacità è legata a una particolare predisposizione dei luoghi d’origine, la Sicilia, la Calabria, la Campania. La mafia tuttavia ha mostrato nel tempo una crescente capacità espansiva ben al di là dei contesti tradizionali. Nella sterminata letteratura sulla materia, quetso studio costituisce una delle poche ricerche empiriche condotte sul campo: attraverso l’osservazione ravvicinata e partecipante di un contesto specifico e lo strumento dell’intervista in profondità, l’autore indaga il modo in cui la mafia interviene in una determinata società locale e le dinamiche che si attivano tra mafiosi e imprenditori, fino ad arrivare a un condizionamento totale e pervasivo dello sviluppo economico. La ricerca si rivolge poi ai processi di espansione territoriale delle mafie in aree non tradizionali, ovevro diverse da quelle di genesi storica. Si individuano in questo caso i meccanismi attraverso cui i gruppi mafiosi si riprocucono nel tempo e nello spazio. Sono tre le realtà in cui viene preso in esame il «capitale sociale» della mafia: Gioia Tauro, la Puglia e il Piemonte. Il tratto caratteristico della criminalità mafiosa rimane, nelle aree vecchie come nelle nuove, la presa sulla società, il controllo diretto del territorio. Lo studio riflette sui più importanti cambiamenti intervenuti sia sul versante mafioso sia su quello della lotta alla criminalità organizzata. Se è vero che l’azione di contrasto è stata particolarmente efficace, non si può certo dire che le mafie (in particolare la ‘ndrangheta) abbiano perso la loro forza espansiva. Anzi, proprio di recente si sono verificati clamorosi episodi di recrudescenza, anche a livello sovranazionale. L'analisi contenuta nel volume mostra quanto il capitale sociale sia il più rilevante punto di forza delle mafie, ma anche una risorsa disponibile per il potere politico ed economico a vari livelli. Per riuscire a inceppare i meccanismi del consenso, ovvero quelli che consentono la riproduzione del fenomeno mafioso, bisogna colpire con fermezza i nodi di connessione delle reti mafiose, vale a dire le aree grigie di collusione e complicità tra soggetti criminali ed esponenti del mondo della politica e dell'economia legale (o formalmente legale).
2009
Donzelli
1
376
9788860363954
http://www.donzelli.it
mafie; controllo del territorio; traffici illeciti; imprenditorialità; capitale sociale; reti sociali
R. Sciarrone
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