Le professioni sanitarie nell’attuale formazione universitaria dovrebbero acquisire non solo conoscenze di tipo disciplinare, ma anche competenze utili e spendibili nei contesti lavorativi. La letteratura più recente auspica l’integrazione tra gli aspetti teorici, la ricerca e la pratica professionale, raccomandando metodologie attive di apprendimento. Scopo della ricerca è di esaminare a distanza di tempo se esiste una differente percezione del percorso formativo e delle competenze acquisite, tra gli studenti di Torino, formati con un metodo sperimentale basato sull’apprendimento attivo, e quelli delle altre sedi, nell’ambito delle Scuole biennali universitarie, esposti a un metodo più tradizionale. Materiali e Metodi La raccolta dei dati è stata effettuata con questionari distribuiti a tutti i diplomati della Scuola Diretta a Fini Speciali per Dirigenti e Docenti in Scienze Infermieristiche (DDSI) di Torino e ad un campione di diplomati di altre sedi italiane e da due focus group effettuati presso la sede di Torino. Il questionario è stato costruito a partire da interviste narrative realizzate con soggetti di entrambe le coorti, ed è strutturato in 11 sezioni con 119 item. Risultati Sono stati esaminati 137 questionari: 54 (79,4%). della sede di Torino e 83 (il 53,4% dei 170 ex studenti contattati) delle altre sedi. Le due diverse impostazioni dei corsi sono molto evidenti nella percezione degli studenti, che sottolineano le diverse caratteristiche: il corso di Torino, con un apprendimento basato su progetti e un grande spazio dato agli aspetti metodologici ed i corsi tradizionali con un’impostazione più direttiva e un maggiore spazio ai contenuti. Queste due impostazioni portano anche ad acquisire competenze diverse. Confrontando la differenza tra percezione delle competenze iniziali sovrapponibili tra i due gruppi e finali, si osserva come nella sede di Torino l’apprendimento risulti più elevato (p<0.05) per le competenze legate alla analisi di un problema individuando le soluzioni appropriate, alla valutazione delle priorità, alla gestione del cambiamento organizzativo. Nelle altre sedi è maggiore l’acquisizione di competenze nell’insegnamento disciplinare e nell’affrontare problemi etici in ambito professionale. Nei focus group gli studenti di Torino sottolineano la validità e le ricadute formative dell’impostazione metodologica del corso, anche se ottenuto a costi elevati in termini emotivi e di qualità della vita. Conclusioni Entrambi i modelli sembrano aver favorito l’acquisizione di competenze utili nella realtà professionale. L’apprendimento sembra essere stato incentivato da didattiche che promuovono la partecipazione attiva. Gli elementi raccolti incoraggiano da un lato a confermare, anche per la Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche e Ostetriche (SCIO), il modello basato sull’apprendimento per progetti e su un ruolo attivo dello studente, dall’altro a intensificare gli sforzi per migliorare il sistema tutoriale durante il percorso.

La percezione a Distanza delle Competenze Acquisite nelle Scuole Universitarie Post Base per la Dirigenza Infermieristica e Ostetrica

GARRINO, LORENZA;DI GIULIO, Paola;DIMONTE, Valerio;RENGA, Giovanni
2008-01-01

Abstract

Le professioni sanitarie nell’attuale formazione universitaria dovrebbero acquisire non solo conoscenze di tipo disciplinare, ma anche competenze utili e spendibili nei contesti lavorativi. La letteratura più recente auspica l’integrazione tra gli aspetti teorici, la ricerca e la pratica professionale, raccomandando metodologie attive di apprendimento. Scopo della ricerca è di esaminare a distanza di tempo se esiste una differente percezione del percorso formativo e delle competenze acquisite, tra gli studenti di Torino, formati con un metodo sperimentale basato sull’apprendimento attivo, e quelli delle altre sedi, nell’ambito delle Scuole biennali universitarie, esposti a un metodo più tradizionale. Materiali e Metodi La raccolta dei dati è stata effettuata con questionari distribuiti a tutti i diplomati della Scuola Diretta a Fini Speciali per Dirigenti e Docenti in Scienze Infermieristiche (DDSI) di Torino e ad un campione di diplomati di altre sedi italiane e da due focus group effettuati presso la sede di Torino. Il questionario è stato costruito a partire da interviste narrative realizzate con soggetti di entrambe le coorti, ed è strutturato in 11 sezioni con 119 item. Risultati Sono stati esaminati 137 questionari: 54 (79,4%). della sede di Torino e 83 (il 53,4% dei 170 ex studenti contattati) delle altre sedi. Le due diverse impostazioni dei corsi sono molto evidenti nella percezione degli studenti, che sottolineano le diverse caratteristiche: il corso di Torino, con un apprendimento basato su progetti e un grande spazio dato agli aspetti metodologici ed i corsi tradizionali con un’impostazione più direttiva e un maggiore spazio ai contenuti. Queste due impostazioni portano anche ad acquisire competenze diverse. Confrontando la differenza tra percezione delle competenze iniziali sovrapponibili tra i due gruppi e finali, si osserva come nella sede di Torino l’apprendimento risulti più elevato (p<0.05) per le competenze legate alla analisi di un problema individuando le soluzioni appropriate, alla valutazione delle priorità, alla gestione del cambiamento organizzativo. Nelle altre sedi è maggiore l’acquisizione di competenze nell’insegnamento disciplinare e nell’affrontare problemi etici in ambito professionale. Nei focus group gli studenti di Torino sottolineano la validità e le ricadute formative dell’impostazione metodologica del corso, anche se ottenuto a costi elevati in termini emotivi e di qualità della vita. Conclusioni Entrambi i modelli sembrano aver favorito l’acquisizione di competenze utili nella realtà professionale. L’apprendimento sembra essere stato incentivato da didattiche che promuovono la partecipazione attiva. Gli elementi raccolti incoraggiano da un lato a confermare, anche per la Laurea Specialistica in Scienze Infermieristiche e Ostetriche (SCIO), il modello basato sull’apprendimento per progetti e su un ruolo attivo dello studente, dall’altro a intensificare gli sforzi per migliorare il sistema tutoriale durante il percorso.
2008
16 (Suppl.)
93
104
Valutazione impatto; Percezione a distanza; Apprendimento cooperativo; Metodologie didattiche innovative
Garrino L; Gargano L; Lombardo S; Di Giulio P; Dimonte V; Renga G
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/67164
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact