La Corte di cassazione, con la sentenza n. 16874 del 2009, ha affermato che le violazioni commesse dalla Amministrazione finanziaria durante l’istruttoria tributaria possono comportare la nullità dell’avviso di accertamento solo ove sia accertato che ne è conseguito un congruo e concreto pregiudizio per le ragioni private; ciò non accade nel caso di violazione delle norme che condizionano gli accertamenti bancari a una autorizzazione dell’Autorità superiore. È dunque utile determinare i criteri generali per individuare i casi, tra i molteplici ipotizzabili, in cui una violazione commessa nell’istruttoria può determinare invalidità della attività accertativa.
Solo il pregiudizio concreto derivante dai vizi dell’istruttoria invalida l’accertamento
MARCHESELLI, Alberto
2009-01-01
Abstract
La Corte di cassazione, con la sentenza n. 16874 del 2009, ha affermato che le violazioni commesse dalla Amministrazione finanziaria durante l’istruttoria tributaria possono comportare la nullità dell’avviso di accertamento solo ove sia accertato che ne è conseguito un congruo e concreto pregiudizio per le ragioni private; ciò non accade nel caso di violazione delle norme che condizionano gli accertamenti bancari a una autorizzazione dell’Autorità superiore. È dunque utile determinare i criteri generali per individuare i casi, tra i molteplici ipotizzabili, in cui una violazione commessa nell’istruttoria può determinare invalidità della attività accertativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.