Israele sta festeggiando in questi giorni il sessantesimo anniversario della sua fondazione; ma un conflitto profondamente radicato nel territorio della Palestina storica continua a porre delle questioni irrisolte che riguardano, in un certo senso, l’esistenza di Israele come “stato ebraico”. L’eccezionalità di questo tipo di assetto costituzionale – le cui fondamenta sono sempre state ampiamente condivise dal mainstream politico sionista, tanto laburista che revisionista – è stata immediatamente riconosciuta da sostenitori e critici, subito dopo la sua nascita nel 1948. L’idea della “democrazia ebraica”, la legge del ritorno e lo sviluppo dell’ultimo stato fondato sull’immigrazione, l’assenza di una costituzione scritta; tutti questi elementi hanno stimolato numerosi interventi rispetto alla difficoltà a coniugare i principi universalistici con il carattere ebraico, e quindi etnico-religioso, dello stato. La riflessione su questi temi ha in seguito avuto un punto di svolta con la guerra del 1967, che ha portato sotto il controllo israeliano tutta la popolazione araba di Gaza e della Cisgiordania, e con l’avvio, verso la fine degli anni ottanta, di un massiccio influsso di coloni ebraici nei Territori Occupati.

La democrazia ebraica e il conflitto in Palestina

ALLEGRA, Marco
2008-01-01

Abstract

Israele sta festeggiando in questi giorni il sessantesimo anniversario della sua fondazione; ma un conflitto profondamente radicato nel territorio della Palestina storica continua a porre delle questioni irrisolte che riguardano, in un certo senso, l’esistenza di Israele come “stato ebraico”. L’eccezionalità di questo tipo di assetto costituzionale – le cui fondamenta sono sempre state ampiamente condivise dal mainstream politico sionista, tanto laburista che revisionista – è stata immediatamente riconosciuta da sostenitori e critici, subito dopo la sua nascita nel 1948. L’idea della “democrazia ebraica”, la legge del ritorno e lo sviluppo dell’ultimo stato fondato sull’immigrazione, l’assenza di una costituzione scritta; tutti questi elementi hanno stimolato numerosi interventi rispetto alla difficoltà a coniugare i principi universalistici con il carattere ebraico, e quindi etnico-religioso, dello stato. La riflessione su questi temi ha in seguito avuto un punto di svolta con la guerra del 1967, che ha portato sotto il controllo israeliano tutta la popolazione araba di Gaza e della Cisgiordania, e con l’avvio, verso la fine degli anni ottanta, di un massiccio influsso di coloni ebraici nei Territori Occupati.
2008
30
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Marco Allegra
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