Il presente studio intende prendere in esame una delle più importanti correnti della filosofia contemporanea a partire dal concetto di dialogo, considerato come centrale e originario. Lo stesso termine “ermeneutica” fa riferimento ad Hermes, dio greco del dialogo e della comunicazione, e alcuni suoi interpreti hanno elaborato una vera e propria filosofia del dialogo, come Hans Georg Gadamer. Gli autori presi in considerazione, oltre a Gadamer, sono Heidegger, Pareyson e Ricoeur, che secondo la definizione di Vattimo, rappresentano la cosiddetta corrente ontologica della filosofia dell’interpretazione. L’ermeneutica, di fronte al tema del dialogo, mette in luce tre paradigmi dialogici fondamentali, tipici della contemporaneità: innanzitutto fare del dialogo un assoluto in grado di pacificare e risolvere secondo una logica hegeliana; in secondo luogo rifiutare il dialogo e considerarlo una semplice situazione esistenziale che non può interessare al pensiero speculativo; la terza via, la più difficile e la meno percorsa, pensare il dialogo come un percorso rischioso e sempre in tensione, che da modello ideale di pacificazione a priori si trasforma in pratica concreta appesa alla libertà e alla responsabilità della persona.
DAI MODELLI ALLE PRATICHE DIALOGICHE. BILANCIO CRITICO DELL'ERMENEUTICA CONTEMPORANEA. Prefazione di Marco Ravera
SERRA, ANDREA
2008-01-01
Abstract
Il presente studio intende prendere in esame una delle più importanti correnti della filosofia contemporanea a partire dal concetto di dialogo, considerato come centrale e originario. Lo stesso termine “ermeneutica” fa riferimento ad Hermes, dio greco del dialogo e della comunicazione, e alcuni suoi interpreti hanno elaborato una vera e propria filosofia del dialogo, come Hans Georg Gadamer. Gli autori presi in considerazione, oltre a Gadamer, sono Heidegger, Pareyson e Ricoeur, che secondo la definizione di Vattimo, rappresentano la cosiddetta corrente ontologica della filosofia dell’interpretazione. L’ermeneutica, di fronte al tema del dialogo, mette in luce tre paradigmi dialogici fondamentali, tipici della contemporaneità: innanzitutto fare del dialogo un assoluto in grado di pacificare e risolvere secondo una logica hegeliana; in secondo luogo rifiutare il dialogo e considerarlo una semplice situazione esistenziale che non può interessare al pensiero speculativo; la terza via, la più difficile e la meno percorsa, pensare il dialogo come un percorso rischioso e sempre in tensione, che da modello ideale di pacificazione a priori si trasforma in pratica concreta appesa alla libertà e alla responsabilità della persona.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.