La globalizzazione dei mercati ha comportato nei tempi recenti un’intensificazione della dinamica ambientale, già in parte avvertita alla fine degli anni ’70. Parallelamente a questo fenomeno macro-economico, la pubblica opinione è andata talora maturando la convinzione che l’impresa non abbia più il requisito della durabilità, intesa come stabilizzata attitudine a remunerare congruamente i fattori produttivi. Prevale sempre più un senso di precarietà e temporaneità con riferimento alle imprese, come se i casi di default fossero fisiologici: la sensazione diffusa è che la scomparsa e la nascita di nuove imprese siano fenomeni quasi naturali per il mercato e rientrino nella logica del rinnovamento e del dinamismo. In linea con questo sentiment, la gestione dei rischi in azienda (o Risk Management) è stata prevalentemente orientata, nella prassi, al controllo dei rischi particolari d’impresa, come oggetto di presidio da parte dei manager e come oggetto di comunicazione al mercato (compliance). Alla luce di tali considerazioni, in questo libro si cerca di ricomporre tutti i rischi particolari in un quadro unitario, sia dal punto di vista gestionale, che organizzativo, dando enfasi ai necessari strumenti di supporto informativo interni ed esterni. La tesi che si vuole sostenere è, infatti, quella che il Risk Management rimanga lettera morta ed esercizio sterile, se non viene concepito come strumento per dare durabilità all’impresa. Nonostante parte della dottrina e della prassi si sia accorta dei limiti della gestione “settoriale” del rischio ed abbia proposto l’adozione di un’ottica sistemica - si pensi alla stessa definizione di Enterprise Risk Management, o ERM, concepita dal COSO - riteniamo che rimangano ancora numerosi problemi da affrontare per rendere realmente “olistico” l’approccio al rischio. In particolare, un problema che deve tornare ad essere centrale, tanto in dottrina quanto nella prassi, concerne il come orientare la struttura organizzativa di un’impresa, nonché i suoi meccanismi operativi, al presidio del rischio economico generale. In concreto, affrontare tale problematica significa provare a chiarire quali possano essere le modalità di misurazione del rischio e di inserimento dello stesso all’interno dei sistemi di Pianificazione Strategica e Controllo di Gestione. Nella presente trattazione si affronta questo tema, riservando, inoltre, una particolare attenzione ad aspetti a questo collegati, quali: 1. l’inserimento del rischio nei parametri di valutazione ed incentivazione dei manager (rischio e gestione del personale); 2. il sistema informativo e di comunicazione del rischio fra i differenti organi aziendali, intendendo come tali non solo quelli interni, ma inserendo fra questi anche gli azionisti ed i mercati (rischio e sistema informativo/comunicazione). Nel giungere a questo obiettivo prioritario, si è resa necessaria una fase propedeutica, anche definibile come obiettivo intermedio, in cui si è cercato di sistematizzare lo stato dell’arte in tema di rischio e di controlli del rischio, tanto a livello di letteratura accademica, quanto a livello di prassi professionali (analisi affrontata anche mediante una prospettiva diacronica).

Gestione del rischio e controllo strategico. Un’ottica sistemica aziendale

CULASSO, Francesca
2009-01-01

Abstract

La globalizzazione dei mercati ha comportato nei tempi recenti un’intensificazione della dinamica ambientale, già in parte avvertita alla fine degli anni ’70. Parallelamente a questo fenomeno macro-economico, la pubblica opinione è andata talora maturando la convinzione che l’impresa non abbia più il requisito della durabilità, intesa come stabilizzata attitudine a remunerare congruamente i fattori produttivi. Prevale sempre più un senso di precarietà e temporaneità con riferimento alle imprese, come se i casi di default fossero fisiologici: la sensazione diffusa è che la scomparsa e la nascita di nuove imprese siano fenomeni quasi naturali per il mercato e rientrino nella logica del rinnovamento e del dinamismo. In linea con questo sentiment, la gestione dei rischi in azienda (o Risk Management) è stata prevalentemente orientata, nella prassi, al controllo dei rischi particolari d’impresa, come oggetto di presidio da parte dei manager e come oggetto di comunicazione al mercato (compliance). Alla luce di tali considerazioni, in questo libro si cerca di ricomporre tutti i rischi particolari in un quadro unitario, sia dal punto di vista gestionale, che organizzativo, dando enfasi ai necessari strumenti di supporto informativo interni ed esterni. La tesi che si vuole sostenere è, infatti, quella che il Risk Management rimanga lettera morta ed esercizio sterile, se non viene concepito come strumento per dare durabilità all’impresa. Nonostante parte della dottrina e della prassi si sia accorta dei limiti della gestione “settoriale” del rischio ed abbia proposto l’adozione di un’ottica sistemica - si pensi alla stessa definizione di Enterprise Risk Management, o ERM, concepita dal COSO - riteniamo che rimangano ancora numerosi problemi da affrontare per rendere realmente “olistico” l’approccio al rischio. In particolare, un problema che deve tornare ad essere centrale, tanto in dottrina quanto nella prassi, concerne il come orientare la struttura organizzativa di un’impresa, nonché i suoi meccanismi operativi, al presidio del rischio economico generale. In concreto, affrontare tale problematica significa provare a chiarire quali possano essere le modalità di misurazione del rischio e di inserimento dello stesso all’interno dei sistemi di Pianificazione Strategica e Controllo di Gestione. Nella presente trattazione si affronta questo tema, riservando, inoltre, una particolare attenzione ad aspetti a questo collegati, quali: 1. l’inserimento del rischio nei parametri di valutazione ed incentivazione dei manager (rischio e gestione del personale); 2. il sistema informativo e di comunicazione del rischio fra i differenti organi aziendali, intendendo come tali non solo quelli interni, ma inserendo fra questi anche gli azionisti ed i mercati (rischio e sistema informativo/comunicazione). Nel giungere a questo obiettivo prioritario, si è resa necessaria una fase propedeutica, anche definibile come obiettivo intermedio, in cui si è cercato di sistematizzare lo stato dell’arte in tema di rischio e di controlli del rischio, tanto a livello di letteratura accademica, quanto a livello di prassi professionali (analisi affrontata anche mediante una prospettiva diacronica).
2009
G. Giappichelli Editore
1
288
9788834896594
Strategic Planning Management Systems Risk Management Integrated Performance and Risk Measurement Systems Balanced Scorecard
Francesca Culasso
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/73800
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