In questo libro l’autore prosegue nel suo lavoro critico sull’idea di identità, già avviato con il libro del 1996, Contro l’identità. Mentre nel 1996 l’autore contrastava l’abuso del principio di identità applicato al mondo sociale e politico, sostenendo che “di sola identità si muore”, in L’ossessione identitaria egli si spinge a riconoscere che dell’identità si può fare a meno sia nella configurazione degli individui, sia nell’organizzazione dei noi. Un contributo significativo viene offerto nell’analisi dei noi e delle loro relazioni intrinseche con gli altri, e nello stesso tempo ci si preoccupa di ricondurre il mito dell’identità ai processi di impoverimento culturale e relazionale determinati dal capitalismo imperante.
L'ossessione identitaria
REMOTTI, Francesco
2010-01-01
Abstract
In questo libro l’autore prosegue nel suo lavoro critico sull’idea di identità, già avviato con il libro del 1996, Contro l’identità. Mentre nel 1996 l’autore contrastava l’abuso del principio di identità applicato al mondo sociale e politico, sostenendo che “di sola identità si muore”, in L’ossessione identitaria egli si spinge a riconoscere che dell’identità si può fare a meno sia nella configurazione degli individui, sia nell’organizzazione dei noi. Un contributo significativo viene offerto nell’analisi dei noi e delle loro relazioni intrinseche con gli altri, e nello stesso tempo ci si preoccupa di ricondurre il mito dell’identità ai processi di impoverimento culturale e relazionale determinati dal capitalismo imperante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.