Il saggio analizza il contesto dei femminicidi di Ciudad Juárez (Messico) città simbolo della criminalità organizzata e luogo segnato da una violenza impunita che si riversa particolarmente sulle donne che dal 1993, vengono sequestrate e uccise. Alcune spariscono per sempre, altre vengono trovate sepolte nel deserto che circonda la città, violentate, torturate, mutilate, per poi essere trattate come spazzatura. La parte iniziale del saggio profila le caratteristiche di Ciudad Juárez città di frontiera con gli Stati Uniti, costruita nel tempo su molteplici stratificazioni di violenza e luogo dove confluiscono contrabbando, delinquenza organizzata, narcotraffico, migrazione illegale, tratta di esseri umani e sede di uno dei cartelli della droga messicani più efferati. Un contesto economico sostenuto dalla presenza di centinaia di maquilas, fabbriche di assemblaggio, in cui lavoravano, sottopagate e senza nessun tipo di tutela, la maggioranza delle donne uccise. Si cerca poi di andare oltre le ragioni fornite dal governo e dai media, per interrogarsi sulle situazioni che rendono possibili questo genocidio nascosto: il potere di corruzione e seduzione del narcotraffico, le imponenti migrazioni, il collegamento con le “guerre di quarta generazione”, l’efferatezza dei carnefici che utilizzano i corpi delle donne per inviare un messaggio violento e manifestare il proprio potere, stipulando così un patto di impunità con i pari delle corporazioni mafiose. Si delineano alcuni aspetti della cultura della violenza, denominata anche narco-cultura, come il culto alla Santa Muerte, particolari tipi di barbara violenza rituale, le tipiche canzoni messicane, i narco-corridos, che esaltano le imprese di narcotrafficanti, ma cantano anche la povertà, l’esclusione sociale, la corruzione. La parte conclusiva è dedicata a segnalare forse l’unica strategia di contrasto, per resistere al potere criminale, che è l’attenzione della comunità internazionale e il lavoro costante della Madri delle giovani uccise nel chiedere giustizia proponendo un nuovo modo di agire e pensare.

I vortici della violenza

GILETTI, Anita Silvietta
2010-01-01

Abstract

Il saggio analizza il contesto dei femminicidi di Ciudad Juárez (Messico) città simbolo della criminalità organizzata e luogo segnato da una violenza impunita che si riversa particolarmente sulle donne che dal 1993, vengono sequestrate e uccise. Alcune spariscono per sempre, altre vengono trovate sepolte nel deserto che circonda la città, violentate, torturate, mutilate, per poi essere trattate come spazzatura. La parte iniziale del saggio profila le caratteristiche di Ciudad Juárez città di frontiera con gli Stati Uniti, costruita nel tempo su molteplici stratificazioni di violenza e luogo dove confluiscono contrabbando, delinquenza organizzata, narcotraffico, migrazione illegale, tratta di esseri umani e sede di uno dei cartelli della droga messicani più efferati. Un contesto economico sostenuto dalla presenza di centinaia di maquilas, fabbriche di assemblaggio, in cui lavoravano, sottopagate e senza nessun tipo di tutela, la maggioranza delle donne uccise. Si cerca poi di andare oltre le ragioni fornite dal governo e dai media, per interrogarsi sulle situazioni che rendono possibili questo genocidio nascosto: il potere di corruzione e seduzione del narcotraffico, le imponenti migrazioni, il collegamento con le “guerre di quarta generazione”, l’efferatezza dei carnefici che utilizzano i corpi delle donne per inviare un messaggio violento e manifestare il proprio potere, stipulando così un patto di impunità con i pari delle corporazioni mafiose. Si delineano alcuni aspetti della cultura della violenza, denominata anche narco-cultura, come il culto alla Santa Muerte, particolari tipi di barbara violenza rituale, le tipiche canzoni messicane, i narco-corridos, che esaltano le imprese di narcotrafficanti, ma cantano anche la povertà, l’esclusione sociale, la corruzione. La parte conclusiva è dedicata a segnalare forse l’unica strategia di contrasto, per resistere al potere criminale, che è l’attenzione della comunità internazionale e il lavoro costante della Madri delle giovani uccise nel chiedere giustizia proponendo un nuovo modo di agire e pensare.
2010
Ciudad Juarez. La violenza sulle donne in America Latina, l'impunità, la resistenza delle Madri
Franco Angeli
9
29
9788856816877
femminicidi Ciudad Juarez
Silvia Giletti Benso
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