Lo scenario competitivo dell’ultimo decennio è caratterizzato, come noto, da un profondo cambiamento di carattere strutturale, dovuto ad almeno due forze: la globalizzazione e l’innovazione tecnologica. È opinione diffusa che proprio la new econonomy sia la conse-guenza più diretta dell’azione di entrambe. In tale contesto l’innovazione è ormai considerata uno dei principali driver della competi-tività e dello sviluppo economico delle aree e delle imprese localizzate al loro interno (Usai et al., 2005). Studi recenti hanno, infatti, evidenziato come il progresso economico si accompagni allo sviluppo di innovazione attraverso la formazione di cluster di imprese (Enright et al., 2001). Appare quindi evidente che lo sviluppo di politiche di governance del sistema impresa-territorio (Golinelli 2000; Golinelli C.M. 2002; Barile 2006; SINERGIE, 2007; Tardivo 2007) in tema di innovazione, non può prescindere da una puntuale conoscenza dei cluster tecnologi-camente avanzati in esso operanti. Il presente lavoro, attraverso un approccio quantitativo, si propone di individuare e studiare i cluster tecnologicamente avanzati delle regioni dell’Unione Europea (NUTS). Particolare at-tenzione è posta alla dinamica spazio-temporale derivante dal processo di agglomerazione delle attività innovative e delle performance delle unità produttive locali. Il paper trae avvio da una ricognizione dei più recenti contributi nazionali ed internazionali in tema di innovazione, finalizzata a delineare una visione d’insieme dei risultati sin qui con-seguiti (Cafferata, 1995; Cook et al., 2001; Sorrentino, 2002; Bresnahan, 2004;Sorrentino et al., 2004; Bresciani et al. 2006; Carpinetti et al., 2007; Micelli et al., 2007; De Groot Henri et al., 2007, Freiling, 2007; Fritsch et al. 2007; Hidalgo et al., 2008; Rullani 2008…). Costitui-scono oggetto di approfondimento: il ruolo dei cluster come driver della competitività delle aree e l’importanza dei legami sociali in essi operanti (singole imprese, enti pubblici, istituzioni, associazioni di lavoratori…); le relazioni che legano l’innovazione al sistema impresa-territorio ed i correlati problemi di governance; l’individuazione degli strumenti quantitativi per la misurazione dell’innovazione prodotta in una certa area. La seconda parte dello studio, di carattere esplorativo, concentra l’attenzione sull’analisi del data-base EUROSTAT, delle 175 NUTS dei 25 Paesi dell’Unione Europea nel periodo 1990-2005. L’esame della variazione geografica, come si avrà modo di verificare, risulta necessario ed evidenzia particolari trend che suggeriscono di condurre l’analisi a livello regionale. L’individuazione di eventuali cluster del sistema impresa-territorio e/o outlier spaziali rende necessario procedere al riconoscimento della metodologia più utile allo scopo: l’analisi esplorativa spaziale locale – LISA –. Si tratta di una tecnica che descrive e visualizza la distri-buzione spaziale del fenomeno indagato; identifica le localizzazioni atipiche o gli outlier spa-ziali; permette di scoprire i pattern o le associazioni e le altre forme di eterogeneità spaziale (Anselin, 1995, 2006; Cugno-Tardivo, forthcoming). Punto di partenza è la consapevolezza che i dati spaziali sono spesso caratterizzati dalla possibilità di autocorrelazione spaziale (Cressie, 2001). Tale caratteristica è la conseguenza della presenza di una relazione tra il valore assunto da una determinata variabile in un’area territoriale e ciò che accade alla medesima nelle aree contigue. La connessione può essere de-finita in termini di continuità geografica o di effettivo collegamento (Cliff et al., 1981). I principali risultati della metodologia proposta possono essere così sintetizzati.  Le attività innovative e le relative performance sono concentrate nel cuore dell’Unione Europea; tuttavia, l’analisi spaziale dei vari settori individua la presenza di cluster di in-novazione distribuiti in circoscritte zone territoriali che favoriscono le diverse vocazioni locali del sistema impresa-territorio e la capacità di fare rete degli operatori economici che lo compongono.  Lo studio dei cluster individuati attraverso l’analisi esplorativa spaziale locale permette di individuare situazioni di vulnerabilità o rischio delle diverse aree territoriali e del tes-suto imprenditoriale ivi operante. Segnala situazioni di eccellenza, fornendo preziose indicazioni per la localizzazione di unità produttive interessate allo sfruttamento di eco-nomie di prossimità o ad avvalersi di una adeguata rete di servizi.  L’evoluzione della dinamica temporale, nel periodo prescelto, mostra che l’innovazione ha avuto un buon incremento. Tale andamento non è però l’esito di un comportamento uniforme delle diverse porzioni di territorio, che anzi riflettono gradi di competitività e di propensione all’innovazione delle imprese che ne sono parte altrettanto variabili.  È possibile rilevare, infine, che le metodologie quantitative individuate garantiscono un efficace ed efficiente strumento a supporto del management per il monitoraggio delle dinamiche spazio-temporali del sistema impresa-territorio di volta in volta considerato. Le mappe dell’innovazione tecnologica, realizzate attraverso l’analisi esplorativa spaziale locale – LISA –, forniscono quindi utili spunti di discussione per la governance del sistema impresa-territorio in tema di innovazione, nonché per la corporate governance delle imprese insediate e/o interessate ad investire in una certa area.

L’individuazione di cluster tecnologicamente avanzati in Unione Europea: strumenti a supporto della governance strategica

TARDIVO, Giuseppe;BRESCIANI, Stefano;CUGNO, MONICA
2009-01-01

Abstract

Lo scenario competitivo dell’ultimo decennio è caratterizzato, come noto, da un profondo cambiamento di carattere strutturale, dovuto ad almeno due forze: la globalizzazione e l’innovazione tecnologica. È opinione diffusa che proprio la new econonomy sia la conse-guenza più diretta dell’azione di entrambe. In tale contesto l’innovazione è ormai considerata uno dei principali driver della competi-tività e dello sviluppo economico delle aree e delle imprese localizzate al loro interno (Usai et al., 2005). Studi recenti hanno, infatti, evidenziato come il progresso economico si accompagni allo sviluppo di innovazione attraverso la formazione di cluster di imprese (Enright et al., 2001). Appare quindi evidente che lo sviluppo di politiche di governance del sistema impresa-territorio (Golinelli 2000; Golinelli C.M. 2002; Barile 2006; SINERGIE, 2007; Tardivo 2007) in tema di innovazione, non può prescindere da una puntuale conoscenza dei cluster tecnologi-camente avanzati in esso operanti. Il presente lavoro, attraverso un approccio quantitativo, si propone di individuare e studiare i cluster tecnologicamente avanzati delle regioni dell’Unione Europea (NUTS). Particolare at-tenzione è posta alla dinamica spazio-temporale derivante dal processo di agglomerazione delle attività innovative e delle performance delle unità produttive locali. Il paper trae avvio da una ricognizione dei più recenti contributi nazionali ed internazionali in tema di innovazione, finalizzata a delineare una visione d’insieme dei risultati sin qui con-seguiti (Cafferata, 1995; Cook et al., 2001; Sorrentino, 2002; Bresnahan, 2004;Sorrentino et al., 2004; Bresciani et al. 2006; Carpinetti et al., 2007; Micelli et al., 2007; De Groot Henri et al., 2007, Freiling, 2007; Fritsch et al. 2007; Hidalgo et al., 2008; Rullani 2008…). Costitui-scono oggetto di approfondimento: il ruolo dei cluster come driver della competitività delle aree e l’importanza dei legami sociali in essi operanti (singole imprese, enti pubblici, istituzioni, associazioni di lavoratori…); le relazioni che legano l’innovazione al sistema impresa-territorio ed i correlati problemi di governance; l’individuazione degli strumenti quantitativi per la misurazione dell’innovazione prodotta in una certa area. La seconda parte dello studio, di carattere esplorativo, concentra l’attenzione sull’analisi del data-base EUROSTAT, delle 175 NUTS dei 25 Paesi dell’Unione Europea nel periodo 1990-2005. L’esame della variazione geografica, come si avrà modo di verificare, risulta necessario ed evidenzia particolari trend che suggeriscono di condurre l’analisi a livello regionale. L’individuazione di eventuali cluster del sistema impresa-territorio e/o outlier spaziali rende necessario procedere al riconoscimento della metodologia più utile allo scopo: l’analisi esplorativa spaziale locale – LISA –. Si tratta di una tecnica che descrive e visualizza la distri-buzione spaziale del fenomeno indagato; identifica le localizzazioni atipiche o gli outlier spa-ziali; permette di scoprire i pattern o le associazioni e le altre forme di eterogeneità spaziale (Anselin, 1995, 2006; Cugno-Tardivo, forthcoming). Punto di partenza è la consapevolezza che i dati spaziali sono spesso caratterizzati dalla possibilità di autocorrelazione spaziale (Cressie, 2001). Tale caratteristica è la conseguenza della presenza di una relazione tra il valore assunto da una determinata variabile in un’area territoriale e ciò che accade alla medesima nelle aree contigue. La connessione può essere de-finita in termini di continuità geografica o di effettivo collegamento (Cliff et al., 1981). I principali risultati della metodologia proposta possono essere così sintetizzati.  Le attività innovative e le relative performance sono concentrate nel cuore dell’Unione Europea; tuttavia, l’analisi spaziale dei vari settori individua la presenza di cluster di in-novazione distribuiti in circoscritte zone territoriali che favoriscono le diverse vocazioni locali del sistema impresa-territorio e la capacità di fare rete degli operatori economici che lo compongono.  Lo studio dei cluster individuati attraverso l’analisi esplorativa spaziale locale permette di individuare situazioni di vulnerabilità o rischio delle diverse aree territoriali e del tes-suto imprenditoriale ivi operante. Segnala situazioni di eccellenza, fornendo preziose indicazioni per la localizzazione di unità produttive interessate allo sfruttamento di eco-nomie di prossimità o ad avvalersi di una adeguata rete di servizi.  L’evoluzione della dinamica temporale, nel periodo prescelto, mostra che l’innovazione ha avuto un buon incremento. Tale andamento non è però l’esito di un comportamento uniforme delle diverse porzioni di territorio, che anzi riflettono gradi di competitività e di propensione all’innovazione delle imprese che ne sono parte altrettanto variabili.  È possibile rilevare, infine, che le metodologie quantitative individuate garantiscono un efficace ed efficiente strumento a supporto del management per il monitoraggio delle dinamiche spazio-temporali del sistema impresa-territorio di volta in volta considerato. Le mappe dell’innovazione tecnologica, realizzate attraverso l’analisi esplorativa spaziale locale – LISA –, forniscono quindi utili spunti di discussione per la governance del sistema impresa-territorio in tema di innovazione, nonché per la corporate governance delle imprese insediate e/o interessate ad investire in una certa area.
2009
Corporate governance governo, controllo e struttura finanziaria
AIDEA
503
517
9788815132949
Tardivo G.; Bresciani S.; Cugno M.
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