Il trattamento dei pazienti cosiddetti difficili e non collaboranti viene riconosciuto come priorità ormai in numerosi contesti scientifici, operativi e legislativi. La ricerca sui soggetti con doppia diagnosi in Italia non è ancora molto sviluppata, ma ci segnala comunque delle percentuali significative di pazienti trattati nei –servizi del SSN, in modo purtroppo non sempre adeguato. Da un punto di vista operativo, è noto, per coloro che lavorano nel campo della salute mentale e del trattamento delle dipendenze patologiche, quanto questi soggetti siano non prevalenti da un punto di vista numerico, ma molto impegnativi da un punto di vista assistenziale. Sono pazienti spesso poco collaboranti, a causa dell’intreccio destabilizzante fra sostanze e patologia mentale, e bisognosi perciò di continuità, coerenza e intensità assistenziale di alto livello
Alcolismo e comorbilità psichiatrica
PICCI, Rocco Luigi;OLIVA, Francesco;FURLAN, Piermaria
2010-01-01
Abstract
Il trattamento dei pazienti cosiddetti difficili e non collaboranti viene riconosciuto come priorità ormai in numerosi contesti scientifici, operativi e legislativi. La ricerca sui soggetti con doppia diagnosi in Italia non è ancora molto sviluppata, ma ci segnala comunque delle percentuali significative di pazienti trattati nei –servizi del SSN, in modo purtroppo non sempre adeguato. Da un punto di vista operativo, è noto, per coloro che lavorano nel campo della salute mentale e del trattamento delle dipendenze patologiche, quanto questi soggetti siano non prevalenti da un punto di vista numerico, ma molto impegnativi da un punto di vista assistenziale. Sono pazienti spesso poco collaboranti, a causa dell’intreccio destabilizzante fra sostanze e patologia mentale, e bisognosi perciò di continuità, coerenza e intensità assistenziale di alto livelloI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.