La Corte di cassazione, con la sentenza n. 17387 del 2010, analizza un caso, assai ricorrente, di accertamento a carico di una società fondato su dati risultanti dai conti bancari intestati a terzi. Dopo avere stabilito la legittimità della imputazione dei conti dei familiari del legale rappresentante alla società, la Suprema Corte si occupa di stabilirne gli effetti sul piano probatorio, facendo condivisibilmente derivare dalla base presuntiva qualificata l’onere della prova circa la estraneità delle movimentazioni bancarie alla gestione sociale in capo alla società stessa.
Difesa del contribuente dagli accertamenti su conti bancari di terzi
MARCHESELLI, Alberto
2010-01-01
Abstract
La Corte di cassazione, con la sentenza n. 17387 del 2010, analizza un caso, assai ricorrente, di accertamento a carico di una società fondato su dati risultanti dai conti bancari intestati a terzi. Dopo avere stabilito la legittimità della imputazione dei conti dei familiari del legale rappresentante alla società, la Suprema Corte si occupa di stabilirne gli effetti sul piano probatorio, facendo condivisibilmente derivare dalla base presuntiva qualificata l’onere della prova circa la estraneità delle movimentazioni bancarie alla gestione sociale in capo alla società stessa.File in questo prodotto:
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