Nel capitolo vengono presentate le finalità della medicina narrativa che mira a comprendere il significato delle esperienze di malattia, in un quadro complessivo e rispettoso della persona assistita. La medicina narrativa trae origine dal modello bio-psico-sociale diffusosi negli anni ’70, teso a contrastare la tendenza dominante centrata sul modello biomedico, e si sviluppa all’inizio degli anni ’90 come vero e proprio movimento di interesse internazionale in cui la natura narrativa della malattia intesa come illness e l’interpretazione che ne consegue, diventano un punto di partenza forte e in molti casi irrinunciabile per la cura dei pazienti. La Narrative Based Medicine (NBM), si configura come una medicina che fa diagnosi e che fa anche ricerca a partire dai racconti dei pazienti. Le persone assistite sempre di più chiedono di poter comunicare la loro esperienza di malattia e di non essere considerati come dei casi clinici, ma come protagonisti nel loro percorso di malattia. Le competenze legate alla medicina narrativa si possono sviluppare attraverso percorsi formativi che prevedano l’utilizzo dello strumento narrativo a differenti livelli di approfondimento e finalità. Attraverso la pratica della narrazione, la continua costruzione di significati consente di interpretare la realtà sanitaria a partire dalle proprie esperienze di cura e dalle vicende di malattia con una prospettiva innovativa di formazione e di cura. La medicina narrativa si colloca nella prospettiva più ampia delle medical humanities che rappresentano un campo interdisciplinare comprendente differenti contributi umanistici, le scienze sociali, l’arte, il teatro, il cinema e le arti pittoriche e visive, con l’intento di acuire la sensibilità degli operatori nell’approccio alla persona. La letteratura e le arti aiutano a sviluppare e coltivare le competenze di osservazione e analisi, l'empatia e la riflessione che sono essenziali per l'umanità nelle cure. La narrazione può diventare un potente strumento di trasformazione della pratica clinica. In tal senso la medicina narrativa è da considerarsi la medicina del futuro, in uno sviluppo che vede non più scindibili gli aspetti clinici con gli aspetti autobiografici ed individuali della malattia. Diventa allora una modalità per riconoscere le situazioni in cui i pazienti si trovano e per invitare i curanti a dimostrare empatia verso coloro che soffrono, consentendo di unirsi ai pazienti con onestà e coraggio nella loro lotta quotidiana verso la guarigione, nella accettazione della malattia cronica o nell’accompagnamento quando devono affrontare la morte.

La medicina narrativa nella cura e nella formazione

GARRINO, LORENZA
2010-01-01

Abstract

Nel capitolo vengono presentate le finalità della medicina narrativa che mira a comprendere il significato delle esperienze di malattia, in un quadro complessivo e rispettoso della persona assistita. La medicina narrativa trae origine dal modello bio-psico-sociale diffusosi negli anni ’70, teso a contrastare la tendenza dominante centrata sul modello biomedico, e si sviluppa all’inizio degli anni ’90 come vero e proprio movimento di interesse internazionale in cui la natura narrativa della malattia intesa come illness e l’interpretazione che ne consegue, diventano un punto di partenza forte e in molti casi irrinunciabile per la cura dei pazienti. La Narrative Based Medicine (NBM), si configura come una medicina che fa diagnosi e che fa anche ricerca a partire dai racconti dei pazienti. Le persone assistite sempre di più chiedono di poter comunicare la loro esperienza di malattia e di non essere considerati come dei casi clinici, ma come protagonisti nel loro percorso di malattia. Le competenze legate alla medicina narrativa si possono sviluppare attraverso percorsi formativi che prevedano l’utilizzo dello strumento narrativo a differenti livelli di approfondimento e finalità. Attraverso la pratica della narrazione, la continua costruzione di significati consente di interpretare la realtà sanitaria a partire dalle proprie esperienze di cura e dalle vicende di malattia con una prospettiva innovativa di formazione e di cura. La medicina narrativa si colloca nella prospettiva più ampia delle medical humanities che rappresentano un campo interdisciplinare comprendente differenti contributi umanistici, le scienze sociali, l’arte, il teatro, il cinema e le arti pittoriche e visive, con l’intento di acuire la sensibilità degli operatori nell’approccio alla persona. La letteratura e le arti aiutano a sviluppare e coltivare le competenze di osservazione e analisi, l'empatia e la riflessione che sono essenziali per l'umanità nelle cure. La narrazione può diventare un potente strumento di trasformazione della pratica clinica. In tal senso la medicina narrativa è da considerarsi la medicina del futuro, in uno sviluppo che vede non più scindibili gli aspetti clinici con gli aspetti autobiografici ed individuali della malattia. Diventa allora una modalità per riconoscere le situazioni in cui i pazienti si trovano e per invitare i curanti a dimostrare empatia verso coloro che soffrono, consentendo di unirsi ai pazienti con onestà e coraggio nella loro lotta quotidiana verso la guarigione, nella accettazione della malattia cronica o nell’accompagnamento quando devono affrontare la morte.
2010
La medicina narrativa nei luoghi di formazione e di cura,
Edi-Ermes
5
23
9788876405907
Medina narrativa; cura; formazione
L.Garrino
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