Il Libano è descritto come il paese medio orientale con un sistema dei media libero e ben strutturato ed uno dei tassi di alfabetizzazione più elevati. Tuttavia, qualsiasi tipo di valutazione su tale sistema non può prescindere dalla complessa e intricata costruzione politica e sociale del paese. Il delicato equilibrio interconfessionale e la instabile situazione politica hanno storicamente reso il paese e i suoi media vulnerabile sia a causa di fattori esogeni (conflitto israelo-palestinese, ingerenza siriana) sia endogeni (divisioni e scontri confessionali). A tali elementi va aggiunta la questione identitaria, da sempre presente nel paese, che ha contrapposto due diversi discorsi, modernità e tradizione spesso semplificati nella dicotomia tra modelli occidentali e arabi . Senza ombra di dubbio è possibile affermare che il Libano ha uno dei più diversificati e complessi sistemi mediatici dell’intero mondo arabo. Tuttavia la sua connotazione strettamente confessionale e la sua regolamentazione, specialmente negli ultimi decenni, lo rendono un sistema “ibrido” che, come vedremo, unisce elementi tipicamente libanesi con altri più specificatamente “occidentali”. Nelle pagine seguenti dopo aver brevemente delineato alcune delle contraddittorie caratteristiche del sistema del media libanesi si tenterà di illustrare in maniera sintetica due differenti esperienze che rappresentano un po’ lo specchio della complessità libanese: il caso di al-Manar (il Faro) la televisione di Hizballah il cui impatto ha in parte contribuito a ridisegnare la sfera dei media libanesi negli ultimi anni e il caso del canale satellitare Heya Tv (Lei Tv), una televisione pensata per le donne arabe contemporanee.
I media libanesi alla prova del nuovo millennio
DI PERI, ROSITA
2010-01-01
Abstract
Il Libano è descritto come il paese medio orientale con un sistema dei media libero e ben strutturato ed uno dei tassi di alfabetizzazione più elevati. Tuttavia, qualsiasi tipo di valutazione su tale sistema non può prescindere dalla complessa e intricata costruzione politica e sociale del paese. Il delicato equilibrio interconfessionale e la instabile situazione politica hanno storicamente reso il paese e i suoi media vulnerabile sia a causa di fattori esogeni (conflitto israelo-palestinese, ingerenza siriana) sia endogeni (divisioni e scontri confessionali). A tali elementi va aggiunta la questione identitaria, da sempre presente nel paese, che ha contrapposto due diversi discorsi, modernità e tradizione spesso semplificati nella dicotomia tra modelli occidentali e arabi . Senza ombra di dubbio è possibile affermare che il Libano ha uno dei più diversificati e complessi sistemi mediatici dell’intero mondo arabo. Tuttavia la sua connotazione strettamente confessionale e la sua regolamentazione, specialmente negli ultimi decenni, lo rendono un sistema “ibrido” che, come vedremo, unisce elementi tipicamente libanesi con altri più specificatamente “occidentali”. Nelle pagine seguenti dopo aver brevemente delineato alcune delle contraddittorie caratteristiche del sistema del media libanesi si tenterà di illustrare in maniera sintetica due differenti esperienze che rappresentano un po’ lo specchio della complessità libanese: il caso di al-Manar (il Faro) la televisione di Hizballah il cui impatto ha in parte contribuito a ridisegnare la sfera dei media libanesi negli ultimi anni e il caso del canale satellitare Heya Tv (Lei Tv), una televisione pensata per le donne arabe contemporanee.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.