Il saggio fornisce strumenti per ragionare sul coinvolgimento degli attori armati non-stato negli scenari di sicurezza contemporanei, al di là dei luoghi comuni diffusi dalla prassi e dai media. In particolare, la riflessione si articola in tre passaggi. Nel primo di questi la parola d’ordine è “complessificare” e intende chiarire non soltanto perché gli attori armati non-stato sono divenuti soggetti rilevanti nell’ambito degli scenari di sicurezza correnti, ma anche quali sono le peculiarità di ordine astratto che vanno tenute a mente per evitare di ingessare il pensiero lungo canali che rischiano di non fornire un’immagine aderente alla realtà. Il termine chiave a cui è dedicato il secondo passaggio è “riordinare”: viene scelta cioè un’angolazione particolare da cui guardare alle attività degli attori armati non-stato - ovvero quella del conflitto armato a scopo prevalentemente politico - e da questo punto di partenza si collegano tra di loro in modo sistematico forme, mezzi e scopi di questi peculiari attori, coniugando inoltre la riflessione con gli elementi di complessità introdotti in precedenza. Infine, i contenuti dell’ultimo passaggio possono essere riassunti nel concetto di “rovesciamento” (della prospettiva): si ritorna cioè a mettere lo stato al centro, ragionando cioè sulle attività di contrasto ai non-stati e su alcuni effetti collaterali (e indesiderabili) che ne discendono.
Gli attori armati non-stato negli scenari di sicurezza contemporanei
RUZZA, Stefano
2012-01-01
Abstract
Il saggio fornisce strumenti per ragionare sul coinvolgimento degli attori armati non-stato negli scenari di sicurezza contemporanei, al di là dei luoghi comuni diffusi dalla prassi e dai media. In particolare, la riflessione si articola in tre passaggi. Nel primo di questi la parola d’ordine è “complessificare” e intende chiarire non soltanto perché gli attori armati non-stato sono divenuti soggetti rilevanti nell’ambito degli scenari di sicurezza correnti, ma anche quali sono le peculiarità di ordine astratto che vanno tenute a mente per evitare di ingessare il pensiero lungo canali che rischiano di non fornire un’immagine aderente alla realtà. Il termine chiave a cui è dedicato il secondo passaggio è “riordinare”: viene scelta cioè un’angolazione particolare da cui guardare alle attività degli attori armati non-stato - ovvero quella del conflitto armato a scopo prevalentemente politico - e da questo punto di partenza si collegano tra di loro in modo sistematico forme, mezzi e scopi di questi peculiari attori, coniugando inoltre la riflessione con gli elementi di complessità introdotti in precedenza. Infine, i contenuti dell’ultimo passaggio possono essere riassunti nel concetto di “rovesciamento” (della prospettiva): si ritorna cioè a mettere lo stato al centro, ragionando cioè sulle attività di contrasto ai non-stati e su alcuni effetti collaterali (e indesiderabili) che ne discendono.File | Dimensione | Formato | |
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