In quest’ultimo trentennio è andata via via aumentando la sensibilità verso la risorsa idrica nivo- glaciale, soprattutto al fine di una sua più razionale utilizzazione per usi civili, potabili, irrigui, energetici, nonché a fini scientifici, per una miglior gestione delle problematiche relative ai modelli di deflusso idrico e al monitoraggio dei cambiamenti climatici (v. Birkeland 2001, Conway and Abrahamson 1984). Ciò ha portato alla necessità di stimare in modo più speditivo e per ampi bacini, il volume idrico equivalente, definito come il prodotto dell’altezza del manto nevoso ed il rapporto tra la densità della neve e dell’acqua. Il volume idrico equivalente viene solitamente stimato a seguito di misure puntuali con tecnica tradizionale le quali prevedono l’escavazione manuale di trincee nel manto nevoso e il rilievo dei profili verticalii di densità. La tecnica tradizionale, quando applicata a scala di bacino, risulta onerosa a causa della variabilità della morfologia della copertura nevosa (ad es., esposizione, pendenza e quota), per le tempistiche di rilievo e il rilevante impiego di risorse umane. Per valutare il volume idrico equivalente (SWE) su un vasto territorio, occorre quindi utilizzare strumenti più veloci, affidabili ed accurati per la misura dei parametri nivologici della copertura, quali spessore, densità del manto e permettività apparente del "sistema neve”. Sulla base di queste motivazioni, nel biennio di attività 2008/2009 del progetto “SNOWRKNOWN: applicazione di metodologie innovative per la stima della variabilità spaziale e temporale dello spessore e della densità del manto nevoso a scala di versante e di bacino” – Bando Alfieri – finanziato dalla Fondazione CRT, si è proceduto alla verifica dell’applicabilità ed affidabilità di metodologie d’indagine non convenzionali e speditive per la caratterizzazione dello Snow Water Equivalent su ampia scala. Lo studio, di carattere prevalentemente sperimentale, si è svolto nel test site del Breuil (Valtournenche - Valle d’Aosta) grazie a rilievi congiunti di metodologie elettromagnetiche (GPR, TDR e WCR) e manuali per la caratterizzazione dello spessore e della densità della neve. Tali attività sono state realizzate in collaborazione tra la Fondazione Montagna sicura - Montagne sûre, il DITAG Dipartimento di Ingegneria del Territorio, dell’Ambiente e delle Geotecnologie) del Politecnico di Torino, la sezione di Idraulica Agraria del DEIAFA (Dipartimento Economia e Ingegneria Agraria, Forestale e Ambientale) della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Torino e l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Valle d’Aosta, grazie al supporto logistico della società d’impianti a fune Cervino S.p.a., il Comune di Valtournenche (AO) e la Società delle Guide del Cervino.

Progetto SNOWR KNOWN Metodologie innovative per la stima dello SWE a scala di bacino

BEVILACQUA, IVAN;FERRARIS, Stefano;PREVIATI, Maurizio;BORGOGNO MONDINO, ENRICO CORRADO;
2010-01-01

Abstract

In quest’ultimo trentennio è andata via via aumentando la sensibilità verso la risorsa idrica nivo- glaciale, soprattutto al fine di una sua più razionale utilizzazione per usi civili, potabili, irrigui, energetici, nonché a fini scientifici, per una miglior gestione delle problematiche relative ai modelli di deflusso idrico e al monitoraggio dei cambiamenti climatici (v. Birkeland 2001, Conway and Abrahamson 1984). Ciò ha portato alla necessità di stimare in modo più speditivo e per ampi bacini, il volume idrico equivalente, definito come il prodotto dell’altezza del manto nevoso ed il rapporto tra la densità della neve e dell’acqua. Il volume idrico equivalente viene solitamente stimato a seguito di misure puntuali con tecnica tradizionale le quali prevedono l’escavazione manuale di trincee nel manto nevoso e il rilievo dei profili verticalii di densità. La tecnica tradizionale, quando applicata a scala di bacino, risulta onerosa a causa della variabilità della morfologia della copertura nevosa (ad es., esposizione, pendenza e quota), per le tempistiche di rilievo e il rilevante impiego di risorse umane. Per valutare il volume idrico equivalente (SWE) su un vasto territorio, occorre quindi utilizzare strumenti più veloci, affidabili ed accurati per la misura dei parametri nivologici della copertura, quali spessore, densità del manto e permettività apparente del "sistema neve”. Sulla base di queste motivazioni, nel biennio di attività 2008/2009 del progetto “SNOWRKNOWN: applicazione di metodologie innovative per la stima della variabilità spaziale e temporale dello spessore e della densità del manto nevoso a scala di versante e di bacino” – Bando Alfieri – finanziato dalla Fondazione CRT, si è proceduto alla verifica dell’applicabilità ed affidabilità di metodologie d’indagine non convenzionali e speditive per la caratterizzazione dello Snow Water Equivalent su ampia scala. Lo studio, di carattere prevalentemente sperimentale, si è svolto nel test site del Breuil (Valtournenche - Valle d’Aosta) grazie a rilievi congiunti di metodologie elettromagnetiche (GPR, TDR e WCR) e manuali per la caratterizzazione dello spessore e della densità della neve. Tali attività sono state realizzate in collaborazione tra la Fondazione Montagna sicura - Montagne sûre, il DITAG Dipartimento di Ingegneria del Territorio, dell’Ambiente e delle Geotecnologie) del Politecnico di Torino, la sezione di Idraulica Agraria del DEIAFA (Dipartimento Economia e Ingegneria Agraria, Forestale e Ambientale) della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Torino e l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Valle d’Aosta, grazie al supporto logistico della società d’impianti a fune Cervino S.p.a., il Comune di Valtournenche (AO) e la Società delle Guide del Cervino.
2010
69
26
35
Snow Water Equivalent; Geostatistica; TDR; GPR; WCR
Dellavedova P.; Frigo B.; Godio A.; Rege R.; Bevilacqua I.; Ferraris S.; Previati M.; Borgogno Mondino E.; Cremonese E.; Morra di Cella U.
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