Negli anni immediatamente successivi all’Unità, il capoluogo subalpino era uno dei principali centri propulsori della cultura positivistica e vi operavano studiosi di fama come Filippo De Filippi, Michele Lessona Jakop Moleschott e Cesare Lombroso. Fiorivano numerose riviste nei vari settori della scienza, e la cultura positiva aveva ampie ricadute anche nel settore umanistico. Soprattutto si assisteva a una straordinaria integrazione fra attività scientifica di alto livello e divulgazione grazie anche alla presenza di case editrici particolarmente attente ai progressi della scienza. D’altro canto da alcuni decenni Torino era teatro di un eccezionale fiorire di iniziative caritative e sociali: basti ricordare le opere di G. Benedetto Cottolengo, Don Giovanni Bosco, Giulia Falletti di Barolo o Leonardo Murialdo. Gli entusiasmi, le aspirazioni e le tensioni di questo periodo così vivace e ricco di fermenti si riflettono nell’opera di Faà di Bruno. Nel presente articolo si illustra il suo duplice progetto scientifico e caritativo-sociale, e si individua il tratto unificante nella variegata opera di divulgazione scientifica da lui realizzata a vari livelli.
Francesco Faà di Bruno matematico risorgimentale. La scienza al servizio della scuola e della società
GIACARDI, Livia Maria
2011-01-01
Abstract
Negli anni immediatamente successivi all’Unità, il capoluogo subalpino era uno dei principali centri propulsori della cultura positivistica e vi operavano studiosi di fama come Filippo De Filippi, Michele Lessona Jakop Moleschott e Cesare Lombroso. Fiorivano numerose riviste nei vari settori della scienza, e la cultura positiva aveva ampie ricadute anche nel settore umanistico. Soprattutto si assisteva a una straordinaria integrazione fra attività scientifica di alto livello e divulgazione grazie anche alla presenza di case editrici particolarmente attente ai progressi della scienza. D’altro canto da alcuni decenni Torino era teatro di un eccezionale fiorire di iniziative caritative e sociali: basti ricordare le opere di G. Benedetto Cottolengo, Don Giovanni Bosco, Giulia Falletti di Barolo o Leonardo Murialdo. Gli entusiasmi, le aspirazioni e le tensioni di questo periodo così vivace e ricco di fermenti si riflettono nell’opera di Faà di Bruno. Nel presente articolo si illustra il suo duplice progetto scientifico e caritativo-sociale, e si individua il tratto unificante nella variegata opera di divulgazione scientifica da lui realizzata a vari livelli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.