Obiettivo. Il presente studio ha un duplice scopo: 1) verificare se il carico di rottura del cordone ombelicale sia tale da poter giustificare una sua rottura durante un parto all’impiedi per la sola forza esercitata dalla precipitazione del prodotto del concepimento; 2) valutare se in concomitanza con il parto la resistenza alla trazione del funicolo vari in relazione a caratteristiche anatomo-cliniche della gestante, del neonato, degli annessi embriofetali e del decorso della gravidanza. Metodi. Lo studio è stato condotto su 79 cordoni ombelicali umani provenienti da parti a termine fisiologici, avvenuti presso il Dipartimento Ospedaliero dell’Ospedale Sant’Anna di Torino. I funicoli, nella loro interezza e ancora uniti alla placenta, sono stati sottoposti a prove meccaniche di trazione uniassiale. Per realizzare le condizioni di ripetibilità delle prove, la forza di trazione è stata applicata attraverso un’apposita macchina. Risultati. L’elaborazione dei dati raccolti ha evidenziato la variabilità della resistenza alla trazione del cordone ombelicale, che è risultata in media pari a 5,111 kg; tale variabilità non è emersa essere in funzione statisticamente significativa di nessuna delle variabili anatomo-cliniche considerate. Conclusioni. Dall’analisi dei dati si è giunti alle seguenti conclusioni: 1) una rottura spontanea del cordone ombelicale in seguito a caduta del feto dopo espulsione in caso di parto in posizione eretta è da ritenersi possibile; 2) i tentativi di correlazione tra carico di rottura del cordone ombelicale e le caratteristiche anatomo-cliniche indagate sono stati sostanzialmente infruttuosi, nel senso che non sono emerse significative correlazioni con i vari parametri considerati, cosa che ha stupito particolarmente per alcuni di essi.
Carico di rottura del cordone ombelicale: possibili correlazioni anatomo-cliniche
VARETTO, Lorenzo;GARGALLO, Claudio;
2007-01-01
Abstract
Obiettivo. Il presente studio ha un duplice scopo: 1) verificare se il carico di rottura del cordone ombelicale sia tale da poter giustificare una sua rottura durante un parto all’impiedi per la sola forza esercitata dalla precipitazione del prodotto del concepimento; 2) valutare se in concomitanza con il parto la resistenza alla trazione del funicolo vari in relazione a caratteristiche anatomo-cliniche della gestante, del neonato, degli annessi embriofetali e del decorso della gravidanza. Metodi. Lo studio è stato condotto su 79 cordoni ombelicali umani provenienti da parti a termine fisiologici, avvenuti presso il Dipartimento Ospedaliero dell’Ospedale Sant’Anna di Torino. I funicoli, nella loro interezza e ancora uniti alla placenta, sono stati sottoposti a prove meccaniche di trazione uniassiale. Per realizzare le condizioni di ripetibilità delle prove, la forza di trazione è stata applicata attraverso un’apposita macchina. Risultati. L’elaborazione dei dati raccolti ha evidenziato la variabilità della resistenza alla trazione del cordone ombelicale, che è risultata in media pari a 5,111 kg; tale variabilità non è emersa essere in funzione statisticamente significativa di nessuna delle variabili anatomo-cliniche considerate. Conclusioni. Dall’analisi dei dati si è giunti alle seguenti conclusioni: 1) una rottura spontanea del cordone ombelicale in seguito a caduta del feto dopo espulsione in caso di parto in posizione eretta è da ritenersi possibile; 2) i tentativi di correlazione tra carico di rottura del cordone ombelicale e le caratteristiche anatomo-cliniche indagate sono stati sostanzialmente infruttuosi, nel senso che non sono emerse significative correlazioni con i vari parametri considerati, cosa che ha stupito particolarmente per alcuni di essi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.