Il mercato del lavoro delle professioni artistiche si contraddistingue per una generale assenza di prerequisiti formali necessari all’entrata e alla certificazione delle competenze. Questo non significa tuttavia che non siano disponibili, per chi decide di accedere a queste professioni forte di una certificazione formale, una varietà di agenzie che propongono percorsi di formazione più o meno attinenti ad esse. Si tratta, del resto, di un dato già messo in luce da studi effettuati in altri paesi. Scopo di questo contributo è offrire un quadro, inevitabilmente sintetico e schematico, dell’offerta formativa destinata a chi vuole intraprendere una professione artistica in Italia, e più in particolare in Piemonte, e fare luce, limitatamente ai casi per cui si dispone della documentazione empirica necessaria, sulla qualità di tale offerta formativa e sui suoi effetti nella ricerca del lavoro nel settore artistico, oltre che su alcune caratteristiche di coloro che effettivamente sono riusciti a diventare professionisti del settore. A fini analitici è necessario distinguere l’offerta formativa in due grandi settori, uno relativo all’ambito universitario, l’altro relativo alla miriade di corsi di formazione – anche molto diversificati tra loro per quanto riguarda i prerequisiti di ingresso e le modalità di certificazione delle competenze previste – proposti dalle agenzie private, accreditate o meno. La documentazione empirica su cui è basato questo contributo è costituita da una banca dati raccolta da Almalaurea relativa al profilo e alla condizione occupazionale dei laureati in discipline umanistiche in Italia, da due banche dati focalizzate sul curriculum formativo e sugli sbocchi professionali dei laureati a Scienze della Comunicazione e al Dams di Torino e da una ricognizione su web dell’offerta formativa extra-universitaria disponibile in Piemonte e Valle d’Aosta.
Diventare artisti: il ruolo della formazione accademica e specialistica
BELLONI, Maria Carmen;TODESCO, LORENZO
2011-01-01
Abstract
Il mercato del lavoro delle professioni artistiche si contraddistingue per una generale assenza di prerequisiti formali necessari all’entrata e alla certificazione delle competenze. Questo non significa tuttavia che non siano disponibili, per chi decide di accedere a queste professioni forte di una certificazione formale, una varietà di agenzie che propongono percorsi di formazione più o meno attinenti ad esse. Si tratta, del resto, di un dato già messo in luce da studi effettuati in altri paesi. Scopo di questo contributo è offrire un quadro, inevitabilmente sintetico e schematico, dell’offerta formativa destinata a chi vuole intraprendere una professione artistica in Italia, e più in particolare in Piemonte, e fare luce, limitatamente ai casi per cui si dispone della documentazione empirica necessaria, sulla qualità di tale offerta formativa e sui suoi effetti nella ricerca del lavoro nel settore artistico, oltre che su alcune caratteristiche di coloro che effettivamente sono riusciti a diventare professionisti del settore. A fini analitici è necessario distinguere l’offerta formativa in due grandi settori, uno relativo all’ambito universitario, l’altro relativo alla miriade di corsi di formazione – anche molto diversificati tra loro per quanto riguarda i prerequisiti di ingresso e le modalità di certificazione delle competenze previste – proposti dalle agenzie private, accreditate o meno. La documentazione empirica su cui è basato questo contributo è costituita da una banca dati raccolta da Almalaurea relativa al profilo e alla condizione occupazionale dei laureati in discipline umanistiche in Italia, da due banche dati focalizzate sul curriculum formativo e sugli sbocchi professionali dei laureati a Scienze della Comunicazione e al Dams di Torino e da una ricognizione su web dell’offerta formativa extra-universitaria disponibile in Piemonte e Valle d’Aosta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.