Negli anni giovanili, e poi ancora fino al lavoro assiduo e impegnativo all’interno della casa editrice Einaudi, Cesare Pavese frequentava regolarmente le biblioteche pubbliche torinesi, la Nazionale e la Civica, come emerge da sue stesse dichiarazioni. Di conseguenza, non stupisce più di tanto il fatto che i volumi di sua proprietà ammontino a un migliaio soltanto. Non sono pochi, ma neppure molti, se si considerano l’importanza e il ruolo che i libri hanno esercitato nella sua attività di lettore, di traduttore, di scrittore, e se si constata che circa 130 (edizioni e traduzioni postume delle sue opere) furono aggiunti al precedente nucleo dopo il 1950, inviati da editori e curatori all’Einaudi, spesso nella persona di Italo Calvino. Il saggio offre per la prima volta notizie sulla biblioteca dello scrittore, esaminandone la costituzione, la consistenza, i caratteri, la tipologia.
La biblioteca dello scrittore
MASOERO, Mariarosa
2012-01-01
Abstract
Negli anni giovanili, e poi ancora fino al lavoro assiduo e impegnativo all’interno della casa editrice Einaudi, Cesare Pavese frequentava regolarmente le biblioteche pubbliche torinesi, la Nazionale e la Civica, come emerge da sue stesse dichiarazioni. Di conseguenza, non stupisce più di tanto il fatto che i volumi di sua proprietà ammontino a un migliaio soltanto. Non sono pochi, ma neppure molti, se si considerano l’importanza e il ruolo che i libri hanno esercitato nella sua attività di lettore, di traduttore, di scrittore, e se si constata che circa 130 (edizioni e traduzioni postume delle sue opere) furono aggiunti al precedente nucleo dopo il 1950, inviati da editori e curatori all’Einaudi, spesso nella persona di Italo Calvino. Il saggio offre per la prima volta notizie sulla biblioteca dello scrittore, esaminandone la costituzione, la consistenza, i caratteri, la tipologia.File | Dimensione | Formato | |
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