Anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo dell’alimentazione incontrollata e i molteplici disturbi alimentari sottosoglia sono disturbi mentali che conducono spesso alla cronicizzazione e all’alterazione del funzionamento sociale. Lo sviluppo delle neuroscienze negli ultimi anni ha permesso di effettuare progressi nello studio della vulnerabilità genetica dei disturbi del comportamento alimentare (DCA). Studi familiari, studi su gemelli e di genetica molecolare hanno dimostrato un ruolo sostanziale dei fattori biologici nello sviluppo e nel mantenimento dei DCA. I geni candidati esaminati sono quelli codificanti per i neurotrasmettitori, i neurormoni e i fattori di crescita. In particolar modo, benché esista una larga eterogeneità, il gene 5HT2A e il ruolo del BDNF sono i due elementi che hanno suscitato maggior interesse. Un ulteriore campo di indagine è quello degli endofenotipi. In tal senso, maggiormente ereditabili come fattori di rischio sarebbero alcuni tratti stabili quali, per esempio, impulsività, ossessività, perfezionismo, disturbo dell’immagine corporea, tratti temperamentali, sensibilità alla dieta e ai messaggi sociali ad essi correlati. Gli endofenotipi hanno il vantaggio di rendere più fruibile al clinico il concetto di vulnerabilità. L’individuazione delle componenti genetiche, infine, ridefinisce e arricchisce le precedenti teorie psicologiche e familiari e lo studio dell’impatto ambientale sulla vulnerabilità genetica. Nel prossimo futuro la ricerca si focalizzerà sul nesso gene-ambiente e il reciproco rinforzarsi dei fattori di rischio. Il ruolo della famiglia e della famigliarità viene discusso

I disturbi del comportamento alimentare nell'era delle neuroscienze: ruolo della vulnerabilità genetica.

FASSINO, Secondo;ABBATE DAGA, Giovanni;PREDA, Sara;
2007-01-01

Abstract

Anoressia nervosa, bulimia nervosa, disturbo dell’alimentazione incontrollata e i molteplici disturbi alimentari sottosoglia sono disturbi mentali che conducono spesso alla cronicizzazione e all’alterazione del funzionamento sociale. Lo sviluppo delle neuroscienze negli ultimi anni ha permesso di effettuare progressi nello studio della vulnerabilità genetica dei disturbi del comportamento alimentare (DCA). Studi familiari, studi su gemelli e di genetica molecolare hanno dimostrato un ruolo sostanziale dei fattori biologici nello sviluppo e nel mantenimento dei DCA. I geni candidati esaminati sono quelli codificanti per i neurotrasmettitori, i neurormoni e i fattori di crescita. In particolar modo, benché esista una larga eterogeneità, il gene 5HT2A e il ruolo del BDNF sono i due elementi che hanno suscitato maggior interesse. Un ulteriore campo di indagine è quello degli endofenotipi. In tal senso, maggiormente ereditabili come fattori di rischio sarebbero alcuni tratti stabili quali, per esempio, impulsività, ossessività, perfezionismo, disturbo dell’immagine corporea, tratti temperamentali, sensibilità alla dieta e ai messaggi sociali ad essi correlati. Gli endofenotipi hanno il vantaggio di rendere più fruibile al clinico il concetto di vulnerabilità. L’individuazione delle componenti genetiche, infine, ridefinisce e arricchisce le precedenti teorie psicologiche e familiari e lo studio dell’impatto ambientale sulla vulnerabilità genetica. Nel prossimo futuro la ricerca si focalizzerà sul nesso gene-ambiente e il reciproco rinforzarsi dei fattori di rischio. Il ruolo della famiglia e della famigliarità viene discusso
2007
48
2
175
194
Fassino Secondo; Abbate Daga Giovanni; Defilippi Samuele; Gramaglia Carla Maria; Preda Sara; Pierò Andrea
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